CENNI STORICI
...Come perno della motta collinare (una sorta di mini-acropoli) nei tempi andati solidamente incastellata, ancor'oggi svetta al centro la Torre dei Del Carretto in pietra a vista, a pianta trapezoidale (m.5,28 x 5,25) salda e snella (alta m. 29), capolavoro edilizio giudicato risalire al tardo Duecento, recentemente restaurato e valorizzato con il ripristino del coronamento dall'aggettante triplice archettatura merlata, abbellimento probabilmente aggiunto in epoca più tarda e più tardi parzialmente disgregato; raffinate le bordature in laterizio. L’interno è stato reso praticabile alla salita. Dalla turrita sommità è possibile ammirare,con limpida atmosfera, l'esteso panorama sulla vallata del Bòrmida, sull'Acquese ed eventualmente sulle più lontane cime alpine -verso Nord- fluenti tra Cervino, Breithorn, Monte Rosa e sul più arretrato Finsteraarhorn emergente tra il Sempione e il Furkapass, sella dell’elvetico Valles. Dei vetusto Castello Del Carretto, in passato tipico vertice dell'avvolgimento residenziale, ormai rimangono sporadiche vestigia, per ora prive di verifiche storico-topografiche: un generalizzato e avverso destino che ha accomunato il feudale sistema castellano-torrigiano distribuito nell'Astigiano e nell'acquese settore langarolo-monferrino per secoli tormentato dalle ciclari decadenze familiari, dagli inaspriti vandalismi inciviltà di ogni epoca, e dalle sistematiche calate di masnade angioine, orleanesi, viscontee, sforzesche, alemanne, francesi, spagnole, imperiali, savoiarde e austriache, pertinacemente contrapposte in devastanti e sanguinosi conflitti di predominio, o di più giusta difesa,sulle impoverite e disgraziate terre subalpine, autentiche "Fiandre" sud-europee. Sugli esterni della Casa comunale sono state murate a vista alcune pietre in arenaria recuperate dai resti del sovrastante castello Del Carretto; all'ingresso un sovraportale in pietra reca sui lati due piccoli tondi con un astro in bassorilievo fitto di sette raggi patenti alle estremità, non fiammati; occasionalmente sono in tutto simili allo stemma (1921) della Lettonia. Per altro una figurazione da non confondere can la molletta mòbile dello sperone cavallerizzo. Volendo ravvicinare la figura al 'Sole', è possibile che il lontano scalpellatore, sia pure inconsciamente abbia a suo modo voluto esprimere l'ansia di transitorietà dell'Uomo suggestionato dall'universale. ...
Bibliografia e Sitografia
https://castelliere.blogspot.com/2017/02/il-castello-di-martedi-21-febbraio.html
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI
da Denice dalle radici all'aprico, di G.B.Nicolò BESIO-Del CARRETTO
SITO UFFICIALE
IMMAGINI