Costanzana (resti del castello)

CENNI STORICI
Il toponimo di Costanzana, che deriverebbe dal personale romano Constantius, è citato per la prima volta in una donazione dell'imperatore Federico I del 1152 a favore del vescovo di Vercelli. La Chiesa vercellese concede successivamente investiture del luogo a vari piccoli domini del vicino centro di Trino, dai quali un certo Vercellino Ianuense, cittadino vercellese, ben presto pare acquisti la signorìa dell'intera località che passa agli eredi, detti poi de Constanzana. Nel 1204 alcuni atti relativi ad acquisti di beni nel luogo sono stilati in castro Costanzanae, attestando per la prima volta la presenza del castello, probabilmente esistente da qualche decennio (Avonto 1980, p. 256). Nel 1223 il canonico di S. Eusebio Salimbene de Torcello acquistò dai signori di Costanzana ogni loro diritto e possedimento in castro villa et territorio Constanzane, per conto del cardinale Guala Bicchieri, dal quale per donazione, con riserva di usufrutto, passarono all'abbazia di S. Andrea nel 1224 e, agli effetti del testamento, nel 1227 alla morte del Bicchieri, entrarono a far parte definitivamente dei dominî abbaziali. Nel 1244, durante le lotte di fazione fra guelfi e ghibellini vercellesi, sappiamo che i castelli di Costanzana, S. Germano, Alice e Viverone, tenuti dall'abbazia, vennero ceduti ai ribelli Bicchieri, famiglia ghibellina in lotta con il Comune dominato dai guelfi, dall'abate Tommaso Gallo, che fornì anche materiali e aiuti per fortificare e munire i detti castelli contro Vercelli. Del castello, certamente non di poco conto, si hanno notizie ancora alla fine del XV e agli inizi del XVI secolo, quando già aveva perduto la funzione difensiva e militare per l'adattamento dei fabbricati ad uso agricolo. Un documento del 1506 attesta che in quel tempo il castello era ancora munito di fossato e di ponte levatoio e la sua custodia era affidata ad agenti dell'abbazia di S. Andrea (Avonto 1980, p. 259). Pochissimo resta oggi di questa importante fortificazione (Ordano 1966; Conti 1977, p. 149; Ordano 1985, p. 114), se non poche tracce dei muri di cortina a base scarpata, una torricella cilindrica, e il nome della "via del castello" nella toponomastica locale. L'interesse del sito è quindi ormai soprattutto archeologico
Bibliografia e Sitografia
http://www.archeovercelli.it/fortifae.html#anchor442144
Articoli di approfondimento

CITTÀ

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EPOCA

XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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