CENNI STORICI
Le popolazioni distrutte dai Goti, tra le quali figurano Attidium e Tuficum, si riversarono nel territorio circostante in cerca di salvezza. Costruirono fortificazioni nei punti ritenuti più sicuri. Molti dei profughi di Attidium si rifugiarono sul colle dove sorse il castello di Collamato. Dalle Carte Diplomatiche Fabrianesi dello Zonghi, che contengono 274 documenti che vanno dal XI al XIV sec., viene menzionato Coldamati, Coldematum, Col di Amati che indicano chiaramente l'origine del vocabolo derivante dal genitivo di un nome personale: Amato da cui Colle di Amato, fino a giungere all'attuale Collamato. Anche nella tradizione popolare viene ricordato un tale di nome Amato, nobile e facoltoso, che molti concordano essere il fondatore e il signore del castello. Il Sassi invece risale a Mato, da un fondo di proprietà della Gens Mattia di Attidium, che ha lasciato la sua denominazione anche nella vicina località di Almatano. Il castello passa, come tutti gli altri della zona, sotto il dominio di Fabriano nel XII-XIII. Sorsero però dei problemi, infatti le tasse richieste erano molto onerose tanto che il castello di Collamato si rivolse alla Rota di Macerata chiedendo un pagamento più equo. In un documento catastale del 1604 il castello risulta stimato 32483 scudi più 21 baiocchi. Nel 1349 il castello venne distrutto, fu riedificato nel 1421, perdendo gran parte della struttura originaria.
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Rudere
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