Cogne (resti della torre di Mougne o castello di Tarambel)

CENNI STORICI

«Il patrimonio architettonico di Cogne può contare su numerose abitazioni costruite in una certa epoca, edificate seguendo un tipico carattere alpino. Sono invece poche, oltre le chiese e il castello reale, le costruzioni storiche di particolare interesse. Una di queste è il castello di Tarambel, per la gente locale castello di Mougne. Si tratta di una "casa forte" ubicata tra la frazione di Epinel e la frazione di Cretaz. L'epoca di costruzione è sicuramente antica, molto prima del 1191, e quasi sicuramente sovrapposta ad una precedente costruzione difensiva. L'utilità di un castello in quella posizione geografica è difficilmente spiegabile. Due sono le principali ipotesi: 1) transito obbligato sulla via Valle d'Aosta-valli del Canavese (Campiglia e Soana); 2) fortificazione a servizio della popolazione di un vicino villaggio a difesa di gruppi provenienti dall'alta valle di Cogne. La struttura versa oggi in precarie condizioni conservative. Si trattava di un castello suddiviso in almeno quattro livelli: un piano seminterrato, un piano terreno e due piani superiori destinati a cucina, dormitorio e granaio. L'accesso al piano terreno era rialzato di almeno due metri da terra e vi si poteva accedere da un a scala movibile. L'interno era invece collegato da scale traenti collegate con botole. Lo stato di degrado a cui è andato incontro il monumento non permette più di far rilevare i merli che probabilmente ornavano un tempo sia la struttura che il muro di cinta, quest'ultimo oggi completamente distrutto. Particolarmente interessanti sono due storie create dalla gente locale che nell'ultimo secolo hanno accompagnato la vita di questo castello. La prima voleva che il monumento fosse collegato ad un locale interrato dove sarebbe stato custodito un prezioso tesoro. La seconda storia invece parlava di un cunicolo sotterraneo che avrebbe collegato il castello al pianoro delle "Sèrves", nei pressi di Gimillan. Nessuno è però mai riuscito a dimostrare che queste credenze popolari avessero un'origine credibile».

Bibliografia e Sitografia

http://www.petitgiles.com/artGiorno.php?id_giorno=132

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