CENNI STORICI
«Verso il XIII secolo Cividale assunse la tipica fisionomia medievale, tuttora ben individuabile in alcuni suoi suggestivi angoli; presero così forma i quattro borghi principali. Ad Ovest, il popoloso Borgo San Pietro è stato uno dei primi a svilupparsi e ad essere cinto da mura in epoca patriarcale. Oltretutto era quello che si estendeva maggiormente oltre le vecchie mura. L’altezza media delle possenti mura cividalesi superava i cinque metri. Il materiale lapideo era locale, proveniente dalle Valli del Natisone mentre per il legname ci si approvvigionava nelle boscose zone pedemontane. Ogni porta principale, in forma di torre, era munita di ponte levatoio; esternamente alla cinta muraria correva un fossato. In particolare nel 1297 iniziava lo scavo di quello di Borgo San Pietro. Attorno al perimetro cittadino si estendeva una larga fascia di terreno che per ragioni difensive doveva essere tenuta libera da costruzioni, onde avere un ampio spazio visivo e togliere ogni protezione ad eventuali assalitori. L’aspetto di Civitas Austriae era caratterizzato dalle alte torri che si ergevano nell’abitato, fatte costruire dai maggiori nobili e dalla comunità, a scopo puramente difensivo. L’appellativo di Civitas Turrita rivolto a Cividale era pienamente giustificato e nel trecentesco sigillo maggiore della Comunità compare i profilo della Città, frastagliato dal susseguirsi di otto massicce torri. Dato che i divertimenti più diffusi all’epoca erano i tornei e le giostre, il Consiglio cittadino nel 1218 destinò un apposito campo per le gare pubbliche, posto appena fuori Borgo di Ponte e chiamato Astiludio. La porta di S. Pietro è chiamata così perché nei pressi sorgeva una chiesetta con questo titolo, citata in un diploma del 904 che assunse le forme attuali nel 1585; tre anni dopo divenne il deposito delle armi cittadine, prima conservate nel palazzo municipale e da allora fu chiamata Arsenale Veneto o porta Armamentaria. Sulla facciata esterna verso il borgo, dal 1436 è murato il più antico stemma della città: in una lastra pentagonale di marmo tra foglie di acanto vi sono un blasone obliquo con campo fasciato, un cimiero fregiato ed un busto di donna incoronata. Nello spazioso interno, sopra alla porta, vi è un’iscrizione del 1588 che ricorda il citato trasferimento dell’arsenale, mentre sulla parete di fronte è infissa una lapide ebraica, incisa nel 1568, quale copia di un’iscrizione antichissima, addirittura del 604 a.C. ritrovata nel 1465 e poi misteriosamente smarrita. Avrebbe così testimoniato un remoto insediamento ebraico in Cividale. Nei pressi sorge la chiesa, comunemente conosciuta come S. Pietro ai Volti, titolo ufficialmente attribuito nel 1770 in seguito alla demolizione nel 1762 dell’antica porta cittadina con la soprastante chiesetta pensile, appunto così intitolata. Era caratterizzata dalla presenza di una grande croce dipinta sulla facciata. ...».
Bibliografia e Sitografia
http://www.paliodicividale.it/ita/borghi/sanpietro.asp?IDtipo=4
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Discreto
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