Cisternino: torre normanna di Porta Grande

CENNI STORICI

Attribuita ai primi decenni della dominazione normanna (fine XI secolo), la torre si presenta oggi in una veste più tarda, frutto di continui rimaneggiamenti che datano già dalla fine del Trecento (alla metà del secolo è detta "in rovina"), e che risentono successivamente di modifiche anche decisive, sia per quanto riguarda l'altezza dei vari piani (attualmente misura in altezza circa 17 metri), sia per i necessari adeguamenti all'uso delle armi da fuoco. Innalzata sul punto più alto di uno dei colli della dorsale murgiana posta tra la Valle d'Itria e il mare Adriatico, la torre rispondeva al duplice obiettivo di difendere e controllare il casale di Cisternino, e di sorvegliare la Valle, grazie a collegamenti visivi con le fortificazioni di Ostuni (oggi non più esistente) e di Ceglie Messapica.

È detta Torre Grande, più che per le sue dimensioni, per la sua ubicazione presso la Porta Grande, il principale ingresso del casale, che tra fine del Trecento e prima metà del Quattrocento viene dotato di una cinta muraria (e della conseguente qualifica di castrum) a forma di poligono irregolare, nella quale vengono inglobate altre torri urbane. Nel secolo XVI la torre normanna perde le sue funzioni militari, e passa sotto il controllo del vescovo locale: appartenenza testimoniata dalla presenza della statua di san Nicola benedicente posta sull'angolo sud-est del terrazzo, e durata sino agli inizi dell'Ottocento, quando è acquisita dal Comune che ne fa per qualche decennio la sua sede. Successivamente, dopo l'abbattimento della Porta Grande nel 1848, è sede del Comando della Guardia Nazionale e di prigione, quindi è adibita a scuola; torna ad ospitare uffici comunali e l'ufficio postale nel secondo dopoguerra. L'esigenza di un suo recupero si pone con forza nel 1989; due anni più tardi iniziano i primi lavori di salvaguardia su progetto dell'architetto Matichecchia, autore anche dell'ultimo riattamento, nel 1995. 

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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