CENNI STORICI
Risale ai primi anni del XIII secolo l'estensione della struttura urbana di Cingoli ed il conseguente ampliamento delle mura e dell'antico castro. Il castrum vetus copriva un'area circoscritta fra Porta Capranica e l'antico "Girone" (parte dell'attuale via S. Benedetto), risaliva da una parte per via Castiglioni e dall'altra nei pressi della pieve di Santa Maria (oggi inglobata nei sotterranei della chiesa di San Filippo) fino alla platea pubblica o piazza del mercato, nella parte più alta del colle. Al castrum vetus si affiancò sul versante nord del colle (localizzabile attualmente nell'area di via Ferri e via Roma) un castrum novum che si estendeva su terreni presi in enfiteusi dal vescovo di Osimo. Successivamente i due castra si unirono attraverso una nuova cinta muraria. La posizione elevata di Cingoli (631 m s.l.m.) rendeva il sito particolarmente predisposto alla difesa. Il perimetro murario, che segue la morfologia del sito, è di andamento allungato. La cinta muraria, realizzata in pietra e con cortine a filo, disponeva di almeno quattro porte d'ingresso e di oltre venti torri rompitratta a pianta rettangolare in gran parte ancora oggi visibili. Le torri vennero principalmente innalzate nel fronte occidentale e in quello orientale; il tratto meridionale è infatti ben protetto da un notevole dirupo che ne accresceva la sua valenza fortificatoria. Nel lato orientale della cinta muraria si aprivano Porta Bombace e Porta Capranica. La prima venne demolita, insieme alle case vicine, nel 1830 per far passare la nuova strada e per la costruzione di Porta dei Macelli (chiamata successivamente Porta Roma, a sua volta demolita nel 1948 per problemi di traffico). Di Porta Capranica, oggi inglobata in una costruzione privata, è visibile soltanto una parte dell'arco. Lo storico cingolano Niccolò Vannucci (1642-1715) la definisce come "la porta delle mura di S. Pietro, chiamata porta Capranica". Sempre lo stesso autore, in altre carte del suo manoscritto, definisce il tratto di mura nei pressi di porta Capranica "le Muraglie di porta Capranica, o dicano di S. Pietro" e "le muraglie di S. Pietro". Gli accessi al lato occidentale erano garantiti da Porta dello Spineto e Porta Montana. La Porta dello Spineto venne edificata nei primi anni del XIII secolo; era già presente nel 1217 quando Compagnone di Giovanni di Montecchio ebbe la terra presso la "porta dello Spineto" per edificare l'ospedale di Sant'Andrea e Santa Margherita. Realizzata in conci di pietra fu successivamente cimata e privata del suo probabile arco a sesto acuto, sostituito, presumibilmente in epoca ottocentesca, da un arco a tutto sesto in laterizio. La torre disponeva, oltre che del consueto portone (del quale è rimasto un ganghero in pietra), anche di una saracinesca (visibili ancora oggi le sedi di scorrimento). La saracinesca costituiva una seconda protezione di questo ingresso, nonostante la porta fosse già in qualche modo protetta contro tentativi di sfondamento, dovendo l'assalitore operare in situazione disagiata a causa della rampa posta a forte declivio. Gli stipiti della porta conservano alcuni blocchi di notevoli dimensioni, testimonianza del riutilizzo di materiale di epoca romana. Proseguendo verso nord si incontra la Porta del Tasso (detta anche "la Portella") realizzata agli inizi del XVII secolo e successivamente rimaneggiata al fine di realizzarne due, una carraia e una pedonale. Nella pianta dell'Avicenna è indicata con il n. 19 (curiosamente è segnalata con un doppio 19, forse già all'epoca constava di due aperture?) e viene così descritta: "Por(t)icella, dalla quale i Mercanti fan'uscire i lor fattori di bottegha per andare à spandere i Panni di lana, che fabricano". La cinta muraria che prosegue fino a Porta Piana è costituita da una cortina a piombo, non aggiornata quindi contro le bombarde a mezzo di scarpature. Porta Piana (detta anche Porta Pia), costruita nel 1835 su progetto dell'architetto Ireneo Aleandri, sostituì l'antica Porta Montana che risultava già esistente nel 1216 come dimostra un documento dell'epoca che ricorda la presenza di un ospedale nelle sue vicinanze: "ospitale edificatum iuxta portam Montanam".
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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