CENNI STORICI
«Il secondo maniero della zona è quello di Chenal o, come scrisse Renato Willien, Chinal: un toponimo derivante dal cognome di una importante famiglia nobiliare della zona, il cui ultimo signore, Filippo, concesse saggiamente la propria figlia Alexia o Alessia ad Ebalo di Challant. Il castello sorge a nord del maniero di Saint Germain ed immediatamente sopra, ed a sud, di Chenal e di Champérioux, a 650 metri di altezza. Viene indicato da più fonti come una sorta di caserma, in favore del vicino maniero di Montjovet, oppure come punto di segnalazione verso i manieri di Cly e di Ussel. Attualmente, ne rimangono solo i muri esterni, di spessore pari ad un metro; la sagoma, vista anteriormente, ricorda vagamente per collocazione ed aspetto i ruderi del castello di Villa-Challand. Si tratta di un massiccio castello più rettangolare che trapezoidale, dotato di ampie feritoie ed un bell’archivolto in pietra ad abbellire la porta d’ingresso; non rimane quasi traccia dell’antica torre, che doveva essere massiccia e simile al mastio di Montjovet, ma si notano ancora due ampi saloni. Nel 1323 Ebalo Magno di Challant, nelle disposizioni testamentarie, lo lasciò in eredità ai propri figli, indicandolo semplicemente come chateau neuf de Chinal. La struttura venne parzialmente demolita nel 1540, secondo Jean-Baptiste De Tillier; oltre alle rovine ivi descritte, il castello vanta un piccolo tesoro naturale, la pulsatilla, che la tradizione popolare riconduce al frutto di una strega o maga particolarmente versata per la botanica. La donna, impietosita dalle suppliche dei popolani di Emarèse terrorizzati dall’assedio dei lupi, creò misericordiosamente in un solo inverno la pulsatilla o fiour dou Lou, dotata del potere di scacciare queste fiere».
Bibliografia e Sitografia
http://www.varasc.it/montjovet.htm
Articoli di approfondimento
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XV sec.
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