CENNI STORICI
La Rocca fu trasformata in residenza dai Famese; già agli inizi del secolo XIV appartiene ai Farnese. La famiglia era originaria del Castrum Farneti. Dopo varie ribellioni tentate, a seguito della restaurazione operata nel viterbese dal cardinale Egidio Albornoz per conto del papa Innocenzo IV, Cellere presta ancora una volta giuramento di fedeltà, tramite i suoi rappresentanti Puccio, Pietro, Ranuccio, e Francesco Farnese nel 1354. Attraversando la porta del Castello, sormontata dal settecentesco orologio, ci si imbatte nella maestosa mole della Rocca, imponente edificio addossato ad una preesistente torre di avvistamento in passato assai sviluppata in altezza. Lo stabile, costruito con grossi blocchi di tufo squadrato, nel corso degli anni ha subito numerosi rifacimenti. Esso si erge su di un basamento a scarpa posto a difesa del primigenio insediamento abitativo al quale è collegato attraverso il 'Ponte della Rocca' ancora in parte visibile. L'edificio rappresentava una delle residenze dei Farnese. Al suo interno vi dimorava stabilmente un castellano al quale era demandato il compito di amministrare i possedimenti di Pianiano, Arlena e Tessennano. La Rocca fu trasformata in residenza dai Farnese già agli inizi del secolo XIV appartiene ai Farnese. La famiglia era originaria del Castrum Farneti. Dopo varie ribellioni tentate, a seguito della restaurazione operata nel viterbese dal cardinale Egidio Albornoz per conto del papa Innocenzo IV, Cellere presta ancora una volta giuramento di fedeltà, tramite i suoi rappresentanti Puccio, Pietro, Ranuccio, e Francesco Famese nel 1354. Nel 1537 quando Paolo III Farnese costituisce lo Stato di Castro concedendolo al figlio Pier Luigi, Cellere parteciperà come bene patrimoniale già in possesso dei Farnese alle alterne vicende del Ducato con il nome di Cellere di Castro.
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Discreto
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SITO UFFICIALE
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