Catanzaro (resti del castello di Roberto il Guiscardo)

CENNI STORICI

Ben poco rimane del poderoso fortilizio normanno, eretto come struttura difensiva da Roberto il Guiscardo – verso il 1060 – forse sui resti di una precedente rocca bizantina. Il castello era costituito da una cortina muraria difesa da torri alte e merlate. Una torre, probabilmente con funzioni di mastio, guardava la città. Simbolo del potere feudale, il castello fu parzialmente distrutto nel Quattrocento, sotto gli Aragonesi, e trasformato in cava di materiali per costruzione. I suoi materiali furono utilizzati – in particolare – per abbellire la Cattedrale e la Chiesa dell’Osservanza, e per la costruzione della Chiesa di San Giovanni. Nel 1589, la Congregazione dei Bianchi di Santa Croce, che già si occupava di assistenza agli infermi, chiese di poter realizzare nell’area un padiglione da adibire a ospedale: la richiesta fu accolta nel 1596 dal viceré don Enrico Gusmann, e ancor oggi il corpo centrale del complesso coincide con l'Ospizio dei Bianchi. Nel 1663 i Padri Teresiani vi costruirono il loro convento. L'area ospitò, successivamente, l'ospedale, le carceri dell'Udienza, gli uffici del Genio militare. In tempi più recenti, fino al 1970, ha ospitato le carceri cittadine. Dell’originario complesso di età normanna, spicca la bella torre quadrata merlata che un tempo accoglieva l’orologio pubblico. In una nicchia del muraglione perimetrale prospiciente sulla Piazza Matteotti, si trova la monumentale e artistica Fontana de “Il Cavatore”, pregevole opera scultoria in bronzo e granito realizzata alla metà del Novecento dallo scultore calabrese Giuseppe Rito.

Bibliografia e Sitografia

https://www.turismo.it/segreti-italia/articolo/art/catanzaro-cosa-nasconde-il-castello-normanno-id-20374/

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

Previous Image
Next Image

info heading

info content


Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.