CENNI STORICI
«...Le prime notizie certe di un “Castello” risalgono all’VIII secolo, ma l’edificazione del centro, nelle forme attuali, si fa risalire alla fine del XIV secolo. La morfologia del colle su cui sorge l’agglomerato ha condizionato la forma del borgo, il cui contorno corrisponde ad un’ellisse abbastanza regolare. Ancora oggi è perfettamente riconoscibile l’antico impianto ad assi ortogonali, con un percorso centrale, otto trasversali da un lato e sette dall’altro. Il tessuto urbano è chiuso da un perimetro di case mura che vanno a costituire un compatto recinto difensivo. Castelvecchio Calvisio è munito anche di torri di guardia sporgenti, addossate alle abitazioni. Un tratto tipico del centro storico è la presenza di ripide scale in pietra esterne alle abitazioni, impostate per lo più su archi a tutto sesto che scaricano il peso su caratteristici mensoloni lavorati ad “ala d’uccello” detti “barbacani”. Queste scale, al fine di sfruttare al meglio gli angusti spazi dei vicoli, sono formate da una rampa molto stretta che si allarga progressivamente in corrispondenza dei piani superiori, permettendo l’apertura delle botteghe artigiane nei vani che davano sulla strada ed anche il passaggio di uomini e animali someggiati. La chiesa parrocchiale, dedicata a S. Giovanni Battista, è ubicata nel centro storico. Essa fu edificata su una precedente fortificazione di cui conserva ancora delle tracce nella pianta a due navate asimmetriche e nelle feritoie in facciata. ...». «Castelvecchio Calvisio, centro di grande interesse urbanistico e ambientale, è uno dei più affascinanti e ben preservati borghi fortificati dell’Abruzzo; è tuttora ben individuabile l’originaria struttura ad assi ad angolo retto, con un asse al centro e sette percorsi traversali da una parte e otto dall’altra. Un inaccessibile recinto di difesa è costituito dal tessuto urbano che si chiude in modo compatto con le case-mura lungo il perimetro, è fornito di torrioni di guardia poste a ridosso delle abitazioni ed è protetto in modo naturale da ripidi pendii. Si entrava nell’antico borgo tramite quattro porte d’ingresso: la porta Ponte Levatoio a nord-occidente, che in alto recava uno scudo gentilizio oggi non più decifrabile, la porta di Torre Maggiore a occidente che introduceva in via Archi e Borghi romani, asse primaria del centro, la porta di San Martino a meridione, tramutatasi in interna dopo l’estensione delle mura e un’altra porta situata a meridione, di cui si può ancora riconoscere uno stipite. Gli angusti passaggi interni con i caratteristici varchi coperti ad arco e le scoscese scale esterne in pietra, impiantate per la maggioranza su archi rampanti, che permettevano di accedere ai piani superiori, rendono particolarmente caratteristico il centro di Castelvecchio. La chiesa della parrocchia dove, nella cortina basamentale, si possono ancora riconoscere caditoie e cannoniere, venne incorporata nella originaria cerchia muraria in seguito alla successiva amplificazione. Originariamente di proprietà della Baronia di Carapelle, il borgo andò ai Piccolomini e poi all’importante casata dei Medici che ne furono i possessori per tutto il 1600».Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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