CENNI STORICI
«Il borgo di Castelleale, ubicato a pochi chilometri dal castello di San Clemente, costituisce, assieme ad Agello, uno degli esempi di fattoria fortificata malatestiana (tumba) meglio conservati nel territorio riminese. Fondata nel 1388 dal vescovo riminese Leale Malatesta, figlio illegittimo di Pandoro Malatesta detto il Guastafamiglia, la fattoria sorge su una collinetta che le cronache del tempo descrivono provvista di “buoni campi e buone viti”. Agli inizi del Quattrocento il piccolo insediamento fortificato, raccolto attorno da una corte quadrangolare, era difeso da un’alta cinta di mura merlate dominate da un’alta torre ed era circondato da un fossato. La fattoria risultava accessibile da Sud dove si trovavano due ponti levatoi con le relative porte, una carraia a sesto acuto ed una pedonale più piccola con arco trilobato, la postierla. Scrive P.G. Pasini ”sono archi bellissimi di disegno con ghiere sovrastate da una semplice ma raffinata decorazione". Nel 1430 Castellelale apparteneva a Sigismondo Pandolfo Maltesta, signore di Rimini, che lo venderà a Girolamo Rodolotto, per poi passare nelle mani di Girolamo Bedellotto veneziano. Nel 1504 il Provveditore Malipiero, per incarico della Serenissima le cui milizie avevano occupato i territori riminesi, così descrive il piccolo borgo: “il castello dista un miglio da quello di San Clemente e nove da Rimini. Ha mura alte 10 passi ed una torre alta 130, al suo interno si trovano piccole fosse ed una buona casa mentre a est (vi sono) altre piccole casette di proprietà del signore. Questi è proprietario in quel luogo di 12 tornature di terra coltivate a vigneti ed ulivi mentre di grano ne produce poco”. Nel 1511 Giulio II cedette il castello al Comune di Rimini ed alla fine del secolo le cronache attestano la costruzione della Parrocchiale del borgo che verrà poi restaurata all’inizio del XVII. La chiesa addossata alle mura nasceva dalla trasformazione di una porta castellana a mare anteriore al XIV secolo. Castellelale venne colpita una prima volta dal terremoto nel dicembre del 1786 e poi nel 1816 ma sarà il passaggio del fronte ad arrecare i danni più ingenti alla fattoria fortificata quattrocentesca. Dopo i cannoneggiamenti dell’agosto del 1945 infatti, crolleranno la torre del castello, parte delle mura e la copertura della Parrocchiale. Attualmente il pittoresco insediamento conserva ancora le eleganti porte quattrocentesche, di recente restaurate dall’Amministrazione comunale, resti delle mura e la dimora del vescovo Leale su cui è ancora visibile una lapide dedicatoria quattrocentesca in pietra d’Istria».
Bibliografia e Sitografia
http://www.itinerariinromagna.it/comune/57/san_clemente
https://fondoambiente.it/luoghi/borgo-di-castelleale?ldc
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Discreto
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