CENNI STORICI
«Le più antiche tracce di insediamenti umani nel territorio di Doberdò sono i "castellieri" disseminati sulle quote più alte del Carso. Soltanto tra il III-II secolo a.C. la popolazione divenne più consistente: a questi secoli viene fatta risalire l'origine di una fortificazione romana in località Castellazzo. Nell'Alto Medioevo vi si insediarono popolazioni di origine slava, a questo periodo risale il toponimo: probabilmente dall'aggettivo "dober", buono e "dob" quercia. Nel Basso Medioevo le zone di Vallone e Jamiano appartenevano ai Signori di Duino, mentre la zona di Doberdò apparteneva, oltre che a questi, a diversi altri feudatari. Giurisdizionalmente Doberdò era soggetta alla Contea di Gorizia, ma la bassa giurisdizione fu esercitata prima dai Signori d'Attems, poi dai Coronini. L'esistenza delle singole comunità è documentata per Jamiano da un documento del 1325, per Doberdò nel 1494. Per quanto riguarda l'amministrazione civile, la prima notizia è del 1524 e ci indica Doberdò come Comune formato secondo antiche consuetudini slovene. Nel 1811, quando furono organizzate le Provincie Illiriche, Doberdò fu unito a Miren nel Cantone di Gorizia e il resto del suo territorio a quello di Duino. Nel 1814 passò al Comune di Sagrado e vi rimase aggregato fino al 1850, quando divenne Comune a sè. Dal 1811 al 1825 tutto il territorio rimase aggregato alla provincia e poi al Circolo dell'Istria. In seguito fu annesso alla Contea di Gorizia. Durante la prima guerra mondiale tutti i villaggi del Comune andarono distrutti in quanto si trovavano nelle immediate vicinanze del fronte; fino al 10 agosto 1916 il fronte correva lungo il confine occidentale del Comune, immediatamente dopo lungo quello orientale. Soltanto la frazione di Jamiano fu occupata dall'esercito italiano appena il 12 maggio 1917: venne definitivamente annessa al Regno d'Italia nel 1918. Dal 1923 al 1947 fece parte della Provincia di Trieste. Nel corso della seconda guerra mondiale la sede municipale e l'archivio, furono completamente distrutti per eventi bellici».
Bibliografia e Sitografia
http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=9056
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