Castelguelfo (fraz. di Noceto, castello)

CENNI STORICI

«Grandiosa sentinella della via Emilia, il castello di Castelguelfo si presenta ancor oggi decisamente ben conservato, pur custodendo ricordi di un passato burrascoso. Non si sa quando e per volere di chi fu costruita la rocca; è certo che nel XIII secolo apparteneva a Obizzo Fieschi che, nel 1224, lasciò il castello al nipote Sinabalbo che diverrà papa col nome di Innocenzo IV. Risalgono a quel periodo le numerose opere murarie, aventi lo scopo di rinforzare la rocca rendendo più difficile possibile ogni attacco nemico. Conteso tra le due influenti casate dei Da Correggio e dei Rossi, nel 1312 fu occupato da quest’ultima. Solo due anni dopo, Gilberto Da Correggio lo fece radere al suolo. Le mura, distrutte ed abbandonate, rimasero in uno stato di grande degrado per più di un secolo, finché Orlando Pallavicino, conquistato il feudo, fece risorgere la rocca a nuovo splendore, dandole l’aspetto di un severo castello, modellato secondo le principali regole dell’architettura militare del tempo. Fu ribattezzato col nome di Torre Orlando, o dei Marchesi, ed ebbe lo scopo di difendere le schiere ghibelline raccolte per arginare le invasioni guelfe nel Parmense. La lungimiranza di Orlando Pallavicino non bastò, tuttavia, a fermare l’ambizione di Ottobuono Terzi, valoroso capitano di Gian Galeazzo Visconti e futuro signore di Parma, che riuscì a conquistare il castello dopo due giorni di dura lotta, e lo ribattezzò Castelguelfo (Castrum Guelphum), in segno di scherno verso il partito avversario. Dopo la morte di Ottobuono Terzi, assassinato dai sicari di Attendolo Sforza, il castello passò di signoria in signoria finché, nel 1425, tornò ad Orlando Pallavicino che morì nel 1457 lasciando la rocca al figlio Nicolò. Nel 1472 passò al Comune di Parma che vi nominò un castellano e, nel 1500, venne occupato dall’esercito francese di Luigi XII in marcia su Parma. Nel 1557 Castelguelfo apparteneva alla famiglia Farnese, alla quale succedettero numerosi signori che trasformarono il castello da possente complesso difensivo a sfarzosa abitazione privata. L’aspetto attuale del castello è dovuto all’armatore genovese Fasce, che nel 1916 vi fece eseguire una serie di lavori».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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