Castel San Giorgio (resti del castello)

CENNI STORICI

«Il nome originario dell’antico borgo medievale era semplicemente San Giorgio, in onore del Santo protettore longobardo che era venerato in quel luogo proprio nella chiesetta a pianta rettangolare sita all’interno del castello, i cui resti sono tuttora visibili in cima alla collina ai cui piedi sorge l'abitato odierno. Il castello è di origine longobarda-normanna (VIII-XI sec.) con successive stratificazioni e rifacimenti in epoche successive come la torre tardo angioina (XIV sec.?) ancora ben visibile. Il recinto fortificato sorge sul monte Castello (370 m slm) che sovrasta la frazione Torello, con un orientazione leggermente rutotata rispetto ai punti cardinali il suo perimetro principale leggermente orientato in direzione nord-ovest e guarda le propaggini settentrionali della valle dell’Irno e la pianura nocerina fino a Lanzara, frazione più occidentale di Castel San Giorgio. A Lanzara sorgeva il castello longobardo, posto a guardia del punto in cui probabilmente la via consolare Capua-Reggio (o una sua variante) dalla pianura vesuviana raggiungeva Nocera e poi lambiva Salerno (A. Corolla, La Terra dei Sanseverino). La prima notizia documentata del toponimo ritrovata nel Codex Diplomaticus Cavensis (vol. II, 192) risale all’anno 983, “... fine terre Sancti Georgi”, ed è stato conservato fino all’anno 1861 (Unità d’Italia) quando fu modificato da San Giorgio nell’attuale denominazione di Castel San Giorgio. La storia di Castel San Giorgio è fin dall'inizio legata a quella di Mercato San Severino che rappresentava il centro principale dell'antico gastaldato longobardo di Rota, che includeva anche a Lanzara, Roccapiemonte, Fisciano, Pellezzano, Siano, Montoro Superiore e Inferiore, e Solofra. Il Castello di San Giorgio, eretto sulla montagna pietrosa (Montecastello) che ne accoglie i ruderi, è circondato da tre cinte murarie scandite da torrette quadrangolari d'epoca normanna. Una torre tonda e gli spazi annessi, invece, testimoniano i rifacimenti successivi (periodo angioino). Esso veglia sul Monastero delle suore e su quella sorta di cittadella religiosa racchiusa al suo interno. Il Castello è raggiungibile dalla frazione di Torello mediante Via Cupa delle Selve, un antico sentiero. ... Il Castello, sede delle gendarmerie poste a difesa delle signorie longombarde-normanno-angioine, faceva parte della serie dei Castelli che da Castellammare raggiungevano le zone interne, a difesa del principato do Benevento. Fatto assolutamente singolare è che il nostro Castello, con le sue singolari Torri, è stato realizzato senza far uso del collante della Malta (Winkelmann). Una preziosità che attesta l'originalità della sua costruzione».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

VIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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