Castel Fusano (fraz. di Roma, castello Chigi o villa Sacchetti Chigi)

CENNI STORICI

«È situato all’interno del parco di Castel Fusano, un’area fitta di vegetazione, di pini e di macchia mediterranea che si estende lungo il litorale romano per circa 1.100 ettari ed è considerata il polmone verde di Roma. Il nome deriva dai suoi antichi proprietari, la nobile famiglia romana Fusius, a cui apparteneva l’intera contrada. La sua storia è segnata dal passaggio a diversi proprietari, fino a che nel 1933 la zona fu acquistata dal Comune di Roma che vincolò l’area a qualsiasi tipo di costruzione. Il Castello Chigi è una massiccia e severa costruzione quadrilatera di tre piani, con quattro basse torrette angolari munite di feritoie e troniere e coronata da un sopralzo ornato agli angoli da torricciole-belvedere. Il cardinale Giulio Sacchetti, proprietario della tenuta di Castel Fusano dal 1620, affidò al pittore ed architetto Pietro da Cortona la costruzione dell’edificio, la cui mole, compatta e poco articolata, somiglia più ad una casa di campagna fortificata che ad una villa signorile, e certamente non consentì all’artista, forse alla sua prima esperienza da architetto, di esprimere liberamente il proprio gusto scenografico e barocco. L’artista toscano si era cimentato con rara perizia nel disporre le sale al pianterreno con temi religiosi (Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre, Lavoro dei Progenitori, l’Eterno e Abele, Ebrezza di Noè, Sacrificio di Caino e Abele) e, mitologici (Officina di Vulcano, l’Allegoria di Roma, Carri del Sole e della Luna, Trionfo di Cerere e di Bacco), nel piano superiore. In un gioco di rimandi intellettuali e semantici, tra sacro e profano, aveva costruito le sue narrazioni barocche intessendo le volte di un trionfo scintillante di figure e colore, compensando in tal modo le aspirazioni celebrative del suo raffinato committente e quelle dei loro amici Barberini. Forte è comunque la suggestione di questo imponente maschio turrito, che si erge solitario in mezzo ad una radura ricavata in una zona allora selvaggia e incontaminata. L’edificio fu concepito fortificato dato che all’epoca il litorale risultava ancora esposto alle incursioni piratesche. La facciata dove è posta l’entrata è diversa da quella posteriore, per quanto simile. La differenza forse più visibile consta nell’assenza del balcone, che invece si vede al centro della facciata con vista sulla fontana, e in uno sterrato posto davanti e che indica l’accesso alla tenuta. Nel 1755 la tenuta e il palazzo dei Sacchetti vennero acquistati dalla famiglia Chigi, attuali proprietari del castello mentre la tenuta, dopo essere stata affittata alla Casa Reale come tenuta di caccia, dal 1933 è di proprietà dello Stato. L’edificio è stato utilizzato dal cinema italiano in una serie non indifferente di pellicole. La visita al Castello permette, anche se solo per un’ora, di fare un vero salto a ritroso nel paesaggio e nella storia di quattro secoli orsono».

Bibliografia e Sitografia

https://castelliere.blogspot.com/2011/08/il-castello-di-domenica-7-agosto.html

Articoli di approfondimento

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XVI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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