CASTEL DE’ BRITTI (rovine del castello)

CENNI STORICI

«Menzionato nel 776 in un atto di donazione del duca di Persiceto Giovanni e di sua sorella Orsa (copia manoscritta risalente al XII secolo[139][140]), come castro Gissaro quod dicitur Britu (ovvero, castello Gissaro - in quanto eretto su di un rilievo gessoso - dei Britti), Castel de' Britti (a volte citato come Castrum Britonum, era in origine un borgo fortificato rientrante fra i vasti possedimenti della Grancontessa Matilde di Canossa. Nel corso della storia, per un certo numero di volte fu sottoposto a devastazione: in particolare, nel 1137 fu assediato ed espugnato, saccheggiato e distrutto dall'imperatore Lotario III; nel 1175, fu incendiato da truppe dell'arcivescovo Cristiano di Magonza, arcicancelliere dell'imperatore Federico I Barbarossa; nel 1361 i soldati del comune di Bologna lo abbatterono. In seguito fu ricostruito e distrutto nuovamente. Del castello rimangono pochissime testimonianze, porzioni delle mura di cinta e lo scheletro dell'arco d'entrata situato davanti alla chiesa trecentesca consacrata a San Biagio».

Bibliografia e Sitografia

https://it.wikipedia.org/wiki/San_Lazzaro_di_Savena#Rovine_di_Castel_de.27_Britti

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XIII sec.

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