CASERTAVECCHIA (castello)

CENNI STORICI

L'abitato di Casertavecchia, in mancanza di documenti utili a datarlo, è dalla maggior parte degli studiosi ritenuto coevo alla conquista longobarda del Meridione (dal 570), per espansione di un "pago" romano preesistente che nel tempo aveva accolto le popolazioni locali, quivi rifugiatesi abbandonando le città della pianura. Il castello sorse a guardia del borgo, sul punto più alto del colle, a sentinella sulla pianura e sulle valli del Monte Virgo. Di quel primo castello, luogo di ricovero occasionale per abitanti, animali e masserizie piuttosto che residenza, l'attuale complesso conserva la distribuzione planimetrica irregolare, grosso modo ellittica. Esso esisteva con certezza nell'861, anno in cui Erchemperto, lo storico longobardo, ne da una descrizione, e dal 879 accolse il primo conte Pandolfo. Con la dominazione normanna, "Casahirta" avviata ad una palese autonomia feudale, accrebbe la sua importanza religiosa (per la presenza della sede vescovile) e soprattutto politica e demografica. Ciò impose un rafforzamento delle strutture del primitivo recinto fortificato nei punti più vulnerabili con la costruzione di un mastio e 6 torri a pianta quadrata, erette con muratura a sacco, ancora oggi esistenti, allo stato di rudere. All’età normanna potrebbe risalire una delle torri rettangolari superstiti, quella di fronte all’attuale palazzo, che guarda verso O. L’ipotesi di lavoro è fondata sull’osservazione della grande regolarità del taglio e della dimensione dei tufi a vista del paramento murario, opus questo caratteristico di quell’età in Campania. Nel periodo svevo fu commissionata la completa ristrutturazione del complesso e l'edificazione del grandioso mastio circolare. Forse ad ordinarli fu Riccardo, figlio di Tommaso di Lauro, educato alla corte dell'imperatore Federico II, di cui sposo la figlia Violante nel 1246. La torre fu concepita con un paramento in blocchi di tufo squadrato a vista poggiante su uno zoccolo poligonale in calcare, raccordato al volume cilindrico attraverso unghie triangolari. Tale configurazione, chiaramente ispirata alle due torri federiciane di Capua, vicine per collocazione geografica e temporale, induce ad ipotizzare che alla erezione del mastio casertano parteciparono gli stessi artefici capuani o comunque maestranze ben a conoscenza di quell'esperienza. La torre è tra le più grandi d'Europa, seconda per diametro alla torre della cinta urbana di Aigues Mortes, in Provenza. E' alta circa 30 metri per 19,14 di diametro, ha tre livelli voltati, di cui solo il primo accessibile dall'esterno grazie ad un ponte levatoio che la collegava al vicino castello; la sala superiore comunica con quella d'ingresso per mezzo di una scala in pietra ricavata all'interno dello spessore della muratura; il vano inferiore è accessibile solo per una botola. Alla cultura cosmopolita della casa sveva, cui i conti di Caserta erano legati in parentela, si dové la realizzazione dei "balnea" ubicati sulla cortina meridionale verso il borgo.

E' un luogo dalla bellezza mozzafiato che ogni settembre si anima con gli spettacoli dello storico festival di "Settembre al borgo". Torre di Casertavecchia La struttura era costituita da quattro torri di avvistamento nei quattro punti cardini, e rappresentavano un sicuro baluardo contro ogni tipo di tentativo di aggressione nemica. ... La torre aveva due accessi con ponti levatoio, era costituita da tre sale circolari sovrastanti. La costruzione del castello risale all'861 all'epoca di Pandone il Rapace, conte di Capua e legato al Borgo politicamente.Nell'879 fu costruita una vera fortezza adibita ad abitazione, che negli anni a seguire, sotto il dominio dei Normanni e degli Svevi, assunse l'spetto di un castello.La struttura era costituita da quattro torri di avvistamento nei quattro punti cardini, e rappresentavano un sicuro baluardo contro ogni tipo di tentativo di aggressione nemica. Ed in caso di assalto al castello, l'utimo rifugio sicuro restava la torre, la quale con i suoi 32 metri di altezza ed un diametro di circa 10 metri, era munita di un fossato e di conseguenza inaccessibile.La torre aveva due accessi con ponti levatoio, era costituita da tre sale circolari sovrastanti.Quella inferiore apparentemente non ha accessi, e doveva sicuramente servire come deposito di acqua.La sala intermedia, ha solo ferritoie.Mentre la parte superiore e costituita da due piani circolari concentri.Quello centrale è più basso di quello periferico che presenta la merlatura, ed è collegato al centrale con due scale. Da questo castello fecero sentire la loro autorità i conti Longobardi, Normanni, Aragonesi e Svevi.Ad oggi del castello, non restano che due sali sovrastanti ad Est dei ruderi e delle tracce di alcune bifore duecentesche, e dove ancora risalta viva la maestosità della torre

Bibliografia e Sitografia

http://www.casertavecchia.net/schede/il-castello-di-casertavecchia

https://storienapoli.it/2023/05/31/castello-di-casertavecchia-medioevo/

https://fondoambiente.it/luoghi/torre-di-casertavecchia-e-resti-del-castello?ldc

 

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