CENNI STORICI
«Il Castello Baronale è il centro su cui è costruito il Comune di Casape, ha planimetria a quadrilatero, è aperto a sud, vicino all’ingresso del paese, in una scala nobile e, sul lato opposto, in una scala di servizio. Diviso in pianterreno e piano nobile, ingloba la chiesa (ex chiesa di San Pietro) nel primo piano, mentre nel secondo è collocato l’appartamento residenziale. Sul lato est, a pianterreno, è situato un ambiente coperto da volta a botte a tutto sesto e sovrastato da una serie di altri ambienti, di modesta altezza, coperti da volte a padiglione. A sud, sopra la porta d’ingresso, si trovano un corridoio e un locale. Il Palazzo è completato da vani laterali di servizio. Poiché nessun documento in proposito è stato mai trovato, non è dato sapere il nome dell’architetto, la data di fondazione e le fasi dei successivi ampliamenti e modifiche. Anche successivamente il Palazzo Baronale è rimasto l’elemento base della forma urbanistica di Casape: il prospetto del Castello ha da sempre coinciso con il prospetto generale dell’insediamento urbano ed attualmente l’intero edificio è stato destinato a funzione abitativa, senza più mantenere la sua funzione originaria. I principali spazi, ancora chiaramente identificabili, rimangono il locale destinato a chiesa e l’appartamento residenziale è al piano nobile del Palazzo, dove risiedevano, saltuariamente, i signori di Casape. Appartenuto ai Colonna (1300), ai Barberini (1632), ceduto da questi a Pio da Carpi (1655), passato alla linea Perez-Pastor (1755) e divenuto proprietà dei Brancaccio, il Castello di Casape ha pagato con l’alterazione delle strutture originarie, l’essere rimasto escluso dalle trasformazioni operate dalle nobili famiglie romane nel periodo rinascimentale-barocco in molti paesi dell’area prenestina. Una testimonianza sulle modifiche avvenute la abbiamo dall’affresco settecentesco della chiesa di S. Simeone, in cui il Palazzo Baronale viene raffigurato munito di finestre di cui esistono ancora delle tracce, di una pusterula e di una merlatura, oggi scomparse. Non rimane quindi molto delle decorazioni pittoriche originarie. Poiché in alcuni punti, infatti, si notano tracce di colorazione si suppone che le pareti dovevano essere affrescate. In alcune parti, tuttavia, rimangono ancora dei soffitti a cassettoni in legno dipinto del secolo XVIII. Nel 1989 la Provincia di Roma ha promosso un "Progetto di Restauro del Palazzo Baronale", nel corso del quale sono state studiate, insieme alla storia dell’insediamento di Casape e alle vicende del territorio, le varie fasi di costruzione del Palazzo e la sua tipologia architettonica; il tutto finalizzato ad un progetto di restauro dell’intero edificio e al recupero dei vari ambienti».
Bibliografia e Sitografia
https://castelliere.blogspot.com/2011/08/il-castello-di-sabato-6-agosto.html
Articoli di approfondimento
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