Caravaggio (palazzo Gallavresi)

CENNI STORICI

«Lasciamo la chiesa [parrocchiale] alle spalle e prendiamo per via Marconi che ci conduce in Piazza Garibaldi, dominata da Palazzo Gallavresi, sede del Municipio dal 1947. Non è nota la data in cui il palazzo venne costruito; probabilmente non prima della seconda metà del Duecento considerando che gli archi del portico della facciata sono gotici, stile architettonico che si diffuse lentamente nelle città lombarde. L'edificio fu sede del Comune già dagli inizi del XIV secolo; passato di mano a privati nel corso degli anni, venne riacquisito (acquistandolo dalla famiglia Gallavresi) appena dopo la Liberazione per trasferirvi la sede Municipale allora collocata in via Mangone. Il palazzo è stato ristrutturato nel 1981. Al centro della facciata, sopra i portici, figurano medaglioni in marmo dei fautori dell'unità d'Italia, opera dello scultore Giovanni Spertini (Pavia 1821-Milano 1895). All'interno uno scalone d'onore con cielo decorato conduce alla Sala Consiliare, barocca, con soffitto a cassettoni e una fascia decorativa con una loggia popolata da putti alati musicanti; i lampadari in ferro battuto sono di Alessandro Mazzucotelli e Tancredi Guerrerio. Il pavimento è in mosaico, con lo stemma della città. All'ingresso della sala un busto, opera di Enrico Pancera, raffigura Emilio Gallavresi, nato in questo edificio, che fu dimora della sua famiglia, il 15 marzo del 1856; deputato al Parlamento nelle fila del Partito Socialista, svolse un ruolo rilevante nella vita politica della Bassa Bergamasca. Alle spalle del busto due ritratti (i coniugi Manusardi, stimata famiglia caravaggina) opera di Luigi Cavenaghi. Le altre tele della sala sono del Moriggia, col Cavenaghi autore degli affreschi del Santuario. Di quelli eseguiti dal Moriggia si possono ammirare nell'atrio alcuni disegni preparatori. Nell'adiacente ufficio del Sindaco altre preziose opere: spiccano una Madonna in trono col bambino, di Nicola Moietta, pittore caravaggino del cinquecento; e sei tavolette raffiguranti episodi della vita di Maria e Giuseppe, anch'esse del Cinquecento, opera del caravaggino Cristoforo Ferrari De' Giuchis. In fondo alla sala Consiliare invece, nella Sala Giunta, sono state allocate, dopo un recente restauro, alcune tele del XVII-XVIII secolo appartenenti alla chiesa di San Bernardino. Le tele sono corredate, a parete, di esaurienti note illustrative. ... In fondo a via Prata, in corrispondenza dei numeri civici 27 e 29, si trova una casa la cui costruzione risale certamente alla fine del XIV secolo: le finestre a sesto acuto e dai davanzali sporgenti sono tipiche di quel periodo».

Bibliografia e Sitografia

https://www.comune.caravaggio.bg.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=17227&idArea=17232&idCat=18506&ID=18627&TipoElemento=Categoria

Articoli di approfondimento

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XIV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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