CAPRIATI A VOLTURNO (ruderi del castello)

CENNI STORICI

La prima notizia certa sul borgo risale all'881, quando Capriata era divisa in due quartieri appartenenti l'una alla chiesa di San Pietro di Isernia e l'altra al monastero di San Vincenzo al Volturno. Dal 979 passò ai Benedettini di Montecassino nel cui patrimonio rimase fino al 1290; in questo periodo, quando le popolazioni locali furono costrette a raggrupparsi in luoghi più sicuri e meglio difendibili da attacchi di invasori e si trasferirono alle pendici dell'attuale Cesa Iannitti, cominciò a delinearsi il centro abitato di Capriati; su questo nuovo insediamento fu costruito il Castello [ne rimane oggi la torre circolare]. Dal 1290 Capriati appartenne alla famiglia Villacublai-Sangiorgio. Dal 1329 appartenne alla famiglia Capuano; dal 1390 fu feudo dei Sanfromondo. Nel 1450, Capriati insieme a tutta la baronia di Prata, passò sotto il dominio di Francesco Pandone, conte di Venafro. Dal 1528 fu feudo della famiglia Lannoi fino al XVII secolo, quando fu assegnata ai Carafa. Da questo secolo si cominciò a costruire fuori le mura e a quel periodo risale anche la Chiesa S. Maria delle Grazie. Tra il 1645 e il 1653 la Baronia di Capriati fu venduta dai Carafa a Francesco II Gaetani d'Aragona, quarto duca di Laurenzana. Iniziò così il possesso dei Gaetani d'Aragona che si protrasse fino al 1806 con l'abolizione della feudalità.  L'antico nome di Capriata rimase fino al 1863, quando divenne ufficialmente Capriati a Volturno. Le vicende del paese dopo l'unità d'Italia sono state caratterizzate da miseria e da fenomeni di emigrazione massiccia verso l'America e i paesi del centro Europa. Con l'avvento del Fascismo e con l'abolizione nel 1927 della provincia di Caserta, Capriati fu aggregata alla provincia di Campobasso, ma nel dopoguerra, con la ricostituzione della provincia di Caserta, ritornò di nuovo a far parte di quest'ultimo.

Bibliografia e Sitografia

https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1500916558

 

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IX sec.

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