CENNI STORICI
La costruzione del Palazzo Abbaziale presenta diverse fasi: la più antica risale all'Alto Medioevo ed è quella adiacente all'antico borgo e terminava con l'utilizzazione del muro romano in opera quadrata come sistema difensivo. L'unico punto d'entrata era dall'arco in peperino a sinistra. La seconda fase è di epoca rinascimentale come risulta dalla data posta sulla bugna del portale di ingresso: 1599. È questo il periodo più importante della storia del palazzo che assume l'aspetto e la struttura attuale, perdendo quasi totalmente le caratteristiche difensive originarie. Si costruisce, in relazione alla piazza antistante creata contemporaneamente, un secondo accesso al palazzo, effettuando un taglio nel muro romano che viene a trovarsi ora all'interno. Queste due fasi distinte sono evidenti in pianta: la seconda ha strutture e ambienti più regolari, mentre nella prima, le stanze sono disposte più irregolarmente. Il palazzo è a due piani, con sotterranei che attraversano tutto lo sperone di tufo, con sbocchi in vari punti della Rocca. Nel 1851 furono eseguiti importanti lavori di restauro, ai quali si deve l'attuale sistemazione del palazzo. Al palazzo si accede tramite una moderna rampa in cemento che ricalca l'antico ponte levatoio. Nell'ingresso si nota un'interessante pavimentazione a raggera in sampietrini e cotto. Sulla destra c'è una scala cordonata completamente scavata nel tufo, con una pavimentazione in parte a tufelli e in parte in "opus spicatum", con il pianerottolo coperto con volta a botte e crociera, che porta al piano superiore.
Il primo piano è diviso al centro da un corridoio, che è l'unico punto di attraversamento dell'antico muro romano. Lungo questo corridoio si nota un'apertura circolare di circa 1 metro di diametro, ora chiusa da sampietrini: è forse l'antico trabocchetto difensivo di cui ancora parlano gli anziani del luogo? Questo piano era diviso da ampie arcate in tufo - ora chiuse - ed era adibito a magazzini di servizio, stalle, granai, dispense. Il corridoio sfocia in un cortile interno da dove si accede al piano superiore, attraverso due rampe contrapposte di scale. Il secondo piano era usato come abitazione per i monaci ed eventuali ospiti. La rampa di destra porta a un corridoio dove c'è una lapide che ricorda i lavori del 1851. Grazie alla documentazione di questo restauro, conosciamo l'esatta destinazione delle varie stanze. C'erano degli ambienti di rappresentanza posti lungo il fronte che dà sulla piazza: sala della loggia, sala da ricevimento, sala da pranzo, etc. A Ovest c'erano ambienti di servizio e le camere destinate agli ospiti; a Sud le stanze destinate ai monaci e la cappella. Il palazzo fu abitato dai monaci fino alla fine dell'800. Successivamente fu usato prima come Residenza Comunale, poi come scuola pubblica e infine fu venduto a privati. Piazza del Popolo: La piazza è la più antica e la più grande di Capena. L'attuale sistemazione risale al XVI sec. contemporaneamente all'ampliamento del Palazzo dei Monaci. È completamente chiusa da case, che si conservano ancora su tre lati. Nell'insieme vi si possono notare edifici risalenti al XVI e XVII sec. Da notare a sinistra un elegante palazzetto rinascimentale, dove si evidenziano numerosi elementi caratteristici del periodo. Ha un bel portone con una cornice a bugnato di travertino, eleganti marcapiani (fasce di colore diverso usate per delimitare i vari piani), interessanti cornicioni, finestre con cornici in stucco. Sulla piazza si affaccia la Torre dell'Orologio.
Bibliografia e Sitografia
http://www.comune.capena.rm.it/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idservizio/20005
Articoli di approfondimento
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