Capaccio (ruderi del castello di Capaccio Vecchio)

CENNI STORICI

«Dell’antica cinta muraria al cui interno avevano trovato rifugio i pestani nel IX secolo, resta ben poco. Dati precisi sull’evoluzione di Capaccio Vecchia sono forniti dai ruderi delle cisterne e dei pozzi. Dell’abitato urbano medioevale resta oggi l’intero andamento planimetrico, che fu soggetto a più piani di sviluppo. Tracce di splendide abitazioni ritrovate presso la cima del monte Calpazio insieme ad alcuni frammenti di ceramica testimoniano la presenza di nuclei abitati nell’antico borgo almeno fino al XVIII secolo. Il borgo si estendeva sul versante settentrionale della collina con il castello (di cui oggi rimangono solo i ruderi) posto a difesa della città» - «[Capaccio Vecchio] sorge a ridosso del monte Calpazio ed è facilmente individuabile per la presenza del Santuario della Madonna del Granato e per il rudere del castello che ancora oggi domina la pianura; dell’antico nucleo abitativo sono ancora visibili alcune fortificazioni e cisterne costruite per raccogliere l’acqua piovana. Capaccio Vecchio era al centro di importanti tratte commerciali e fu sede vescovile. Il castello viene costruito per difendere la città dalle frequenti scorribande dei saraceni; nel 1246 (periodo Svevo) diviene protagonista di quella che viene ricordata come la Congiura di Capaccio, che vede i feudatari campani allearsi con papa Innocenzo IV e congiurare contro Federico II di Svevia; i congiurati, una volta smascherati, si rifugiano nel castello di Capaccio Vecchio che resiste per tre mesi fino all’espugnazione. I congiurati verranno uccisi e Capaccio Vecchio va spopolandosi mentre i superstiti si rifugiano presso il villaggio di San Pietro (attuale Monticello). Il castello viene ristrutturato nel periodo angioino ed utilizzato come prigione; alla fine del 1400 vengono aperte delle feritoie per i cannoni. Il castello resta in disuso fino alla fine 1800, quando venne utilizzato come telegrafo a lenti dal Genio Militare».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

PROVINCIA

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EPOCA

IX sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

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