Cantalupo in Sabina (palazzo Cesi-Camuccini)

CENNI STORICI

Il palazzo fu edificato per volere del cardinale Pierdonato Cesi, vescovo di Narni, sui resti della Rocca di S. Eustachio e dei Savelli, eretta a sua volta sui muri di un edificio romano ancora visibili nelle fondamenta del palazzo. Tra il 1570 e il 1697 infatti fu feudataria di Cantalupo la famiglia Cesi, che ottenne il territorio come dote di Paola Savelli a Marcantonio Cesi, nipote del cardinale Pierdonato, vescovo di Narni. Sarà però il nipote Paolo Emilio ad ultimare il Palazzo Baronale e ad iniziare anche la costruzione della chiesa di S. Biagio, su una preesistente chiesuola campestre. L'architetto, Giovan Domenico Bianchi, ripeté il disegno realizzato per il castello di Acquasparta ma invertendo l'ordine dei prospetti. La facciata del Palazzo di Acquasparta diviene quindi la parte postica del Palazzo di Cantalupo e le fornici del Portico e della Loggia posteriore nell'edificio umbro costituiscono la fFacciata del Palazzo Camuccini, che si presenta così come un portico cinquecentesco a due piani sovrapposti, portico e loggiato, con decorazione di pilastri dorici e ionici, che supportano l'attico. Il fabbricato è decorato da finestre sui tre piani, nella parte posteriore la struttura poggia sulle due grandi torri quadrate appartenenti all'antico castello feudale. L'interno è composto da vaste e bellissime sale per un totale di 38 stanze più cantina ed altre otto stanze sotterranee. Tra il 1862 e il 1870 venne allestito un museo che rimase aperto al pubblico fino al 1943. Purtroppo molte delle opere che lo rendevano il miglior museo della Sabina non ci sono più a causa di furti, alienazioni, occupazioni militari. Da un documento del 1935 il Museo, così come l'aveva voluto Giovanni Battista Camuccini, si presentava come segue: al piano terra 5 sale con pareti affrescate da Federico e Taddeo Zuccari (Diana che punisce Atteone mutandolo in Cervo, il Ratto d'Europa, Apollo e Dafne, Il cardinale Cesi che riceve omaggi dai fratelli Zuccari). Nella prima sala erano opere di Vincenzo Camuccini quali: La Morte di Virginia, il S. Orso, la Giuditta, la Pietà, il Padre Eterno. Nel mezzo della scala il Busto Marmoreo di Vincenzo Camuccini. Nella Quarta sala la Biblioteca e l'archivio Baronale di Cantalupo. Numerosi altri dipinti nelle stanze al piano terra. Al primo piano, nel loggiato, erano statue e bassorilievi di pregio. Degna di nota poi la sala d'armi, con circa 200 armi ad asta, alabarde, partigiane, coltelli da breccia, picche, lance, ronchetti ecc. e 8 armature. Vi erano conservate anche armi Turche, Cinesi, Persiane, del Caucaso, Indiane e molte altre. Era presente la camera da letto con mobili antichi tra cui uno scrigno ed una cassa del '500, su cui erano scolpite in altorilievo le fatiche di Ercole; altre tele raffiguranti dame del '500 e del '600. Stoviglie ed utensili di epoca romana, medaglie del sec. XV, frammenti di terracotte, busti, una raccolta di anelli d'oro e di bronzo; mobili antichi, due filatoi, un'antica portantina per dame.

Bibliografia e Sitografia

http://www.provincia.rieti.it/UserFiles/File/22%20Cantalupo%20in%20Sabina%20-%20Palazzo%20Camuccini%20Cesi.doc.

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XVI sec.

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Restaurato

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