Canna (palazzi signorili)

CENNI STORICI

«Nonostante le incertezze sulle origini dell’antico borgo medievale, si suppone che sia nato da un gruppo di coloni provenienti da Nocara, dalla quale si distaccò con apposita tassa diventando feudo dei Sanseverino, conti di Lauria, fino al 1496, dei conti di Lauria e poi dei Loffredo di Napoli, duchi di Nocara e marchesi di Canna. Questi ultimi fino al ‘600 ebbero anche il controllo di altri centri nell’aria dell’alto Ionio cosentino, tra cui la stessa Nocara. Sempre nel ‘600 la signoria di Canna fu elevata a rango marchionale; numerose famiglie si susseguirono al potere fino alla cessione di Nocara e Canna a Vincenzo Virgallito (1781) e, infine, all’eversione della feudalità. Era il 1802 e ciò avvenne tramite il pagamento di una somma di denaro da parte delle Università di Canna e Nocara alla Corona. Dopo essere passati dalla famiglia Merlini nel 1657, ai Calà, ai Pignatelli dal 1681 al 1686, ai Villanova, ai Virgallito dal 1781, nel 1788 Canna divenne Comune autonomo per volere della Regia Camera di Napoli. Elementi rinascimentali e barocchi si possono individuare nei palazzi nobiliari della cittadina, fra i quali palazzo Toscani; palazzo Pitrelli, nel quale risalta l’ottocentesco portale in pietra con due colonne corinzie ai lati sostenute da alti basamenti; palazzo Jelpo. Questi tre edifici presentano portali in marmo che testimoniano la grande maestria degli artigiani locali. Meritano una visita anche palazzo Bruni-Campilongo; palazzo Rago; palazzo Favoino».

Bibliografia e Sitografia

http://www.cosenzafacile.it/itinerario-storico-canna

Articoli di approfondimento

CITTÀ

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REGIONE

EPOCA

XIV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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