CENNI STORICI
«Divenuta Comune nel 1811 e promossa in quella data a capoluogo di circondario con l’istituzione del Giustiziato di pace, la cittadina di Campana compare per la prima volta nei documenti angioini del 1269 come Terra Campanae, verosimilmente subentrata ad una località più antica, denominata Kalasarna. Divenuto feudo come quasi tutti i territori della provincia di Cosenza, quello di Campana fu ceduto da Carlo I d’Angiò a Viviano de Clarence e poi a Guglielmo Ernardo di Bayrano per essere sottomesso da una serie di potenti famiglie tra cui i Sangineto, i Ruffo e gli Spinelli - ivi subentrati intorno al 1505 - e ai Sambiase che la detennero fino all’eversione della feudalità. Campana si trova a 617 metri sul livello del mare e, secondo un’antica leggenda, deriva il suo nome da una contesa che vide protagonisti due contadini per il possesso di una campana inoltre una serie di storie e animate leggende raccontano che il suo territorio fu cosparso di tesori da parte dei briganti per i cui “quadarotti” (pentole piene d’oro) alcuni anziani del paese dicono di conoscere il nascondiglio. Il percorso storico-artistico di Campana, il cui borgo si trova arroccato su uno sperone roccioso, si snoda attraverso edifici sacri, torri, fontane monumentali e palazzi gentilizi e inizia con il Santuario della Madonna delle Grazie, edificato nel 1569 e rimaneggiato nel XVII secolo; continua poi con i resti medievali di due fra le cinque porte da cui si accedeva al paese (“Porta della Trinità”), della torre campanaria di epoca medievale (di pianta quadrata e con archi ogivali e soffitto a crociera) e della Torre dell’orologio (facente parte dell’antica cinta muraria e denominata “torre rotonda”)».
Bibliografia e Sitografia
http://www.retemuseale.provincia.cs.it/index.php?option=com_content&view=article&id=79&Itemid=170
Articoli di approfondimento
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