BRUZZANO ZEFFIRIO (resti del castello di Mocta Bruttiano o rocca d’Armenia)

CENNI STORICI

«Situato a quota 139.00 mt s.l.m., sulla sommità della "Rocca Armenia", in località Bruzzano Vecchia. Il Castello, ormai allo stato di rudere, è stato edificato tra il finire del X e gli inizi del XI secolo. Nel 925 divenne quartier generale dei Saraceni. In seguito fu, feudo di Giovanni De Brayda dal 1270 al 1305, di proprietà del Marchese di Busca dal 1305 al 1328, dei Marchesi Ruffo dal 1328 al 1456, dei Marullo dal 1456 al 1550, dei Danotto dal 1550 al 1563, degli Aragona de Ajerbe dal 1563 al 1597, degli Stayti nel 1597 e dei Carafa di Roccella fino al 1806. Fu danneggiato dal sisma del 1783 e ridotto a rudere dai sismi del 1905 e 1908. Numerosi rimaneggiamenti, aggiunte e stratificazioni sono stati effettuati nei periodi storici che si succedettero dal Medioevo fino ai primi dell'Ottocento. Il Castello di Bruzzano, presenta una tipologia architettonica tipica del territorio e dei periodi storici in cui le varie parti furono costruite. La Rocca Armenia si presenta come un monolite di arenaria locale compatta. Posta a quota 115 mt s.l.m., con una sommità piana, dove sono evidenti i ruderi, a 139 mt s.l.m.. Tale rupe fortificata presenta quindi un dislivello di circa 25 mt rispetto ai ruderi dell'abitato di Bruzzano Vecchia ai piedi della stessa rupe. Su questa rocca, il Castello si articola in numerosi corpi di fabbrica ormai a rudere, raggruppabili in tre principali categorie. 1) Strutture difensive militari, 2) Cappella nobiliare del Castello, 3) Dimora della famiglia Carafa. Le strutture difensive militari, rappresentano il vero e proprio Castello fortificato costruito alla fine del X sec. Tali strutture, architettonicamente non si discostano molto dalla tipologia usuale dei castelli costruiti nello stesso periodo, sul territorio della Locride e della Calabria in generale. Le strutture, presentano una tipologia a pianta quadrangolare con torri quadrate e "sala d'armi". All'interno del Castello, una piazza scoperta con relative cisterne scavate nella roccia per la raccolta delle acque; prigioni, anch'esse scavate nella roccia; mentre all'esterno dei muri perimetrali, si vedono ancora i resti dei contrafforti di recinzione della rocca. Oltre alle strutture in muratura, tale fortificazione presenta degli ambienti funzionali trogloditici e, delle strutture, anch'esse scavate nella roccia. Della "Sala d'armi", rimangono i muri perimetrali, dove sono evidenti le feritoie atte alle azioni belliche di difesa. La Cappella Nobiliare è posta addossata al muro est del vero e proprio Castello fortificato. Infatti, sulla parte esterna di un grosso muro, a pochi metri dal torrione sopra descritto, un ambiente rettangolare delimita lo spazio sacro di questa Cappella che dovette essere costruita non più tardi dell'epoca tardo-medioevale in cui furono costruite le strutture che compongono la cosiddetta "Casa del Principe". Tale Cappella, a unica navata e di cui rimangono in elevazione tre delle quattro pareti, presenta un'abside semicilindrico sporgente verso l'esterno, sul fronte a nord. Ai lati dell'abside, sono ricavate nello spessore del muro, due piccole nicchie che dovevano custodire delle icone sacre ai lati dell'abside centrale che custodiva il Santo cui era dedicata tale Cappella. Sia l'abside centrale sia le due nicchie laterali, presentano tracce di affreschi in pittura rossiccia sui resti del poco intonaco rimasto. Sulla muratura del fronte opposto all'abside, era posta in posizione centrale, la porta d'ingresso della Cappella. Tornando agli affreschi, è possibile soltanto supporre ipotesi in riguardo allo stile, alla manodopera e quindi all'età in cui sono stati realizzati, mediante comparazione delle linee del volto, delle figure, e del tipo di pittura. ...».

Bibliografia e Sitografia

http://www.geosearch.it/s_510/Bruzzano-Zeffirio/siti-storici-culturali/Rocca-d-Armenia.php (a cura di B&B Galati, Brancaleone RC) https://castelliere.blogspot.com/2017/06/il-castello-di-mercoledi-28-giugno.html

Articoli di approfondimento

REGIONE

EPOCA

XII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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