Brindisi (torre Penna)

CENNI STORICI
Sorge a Punta Penne o Capo Gallo. Il paesaggio costiero è di tipo roccioso con piccole insenature sedi di lidi sabbiosi, scogliere appiattite, calette ampi tratti di macchia mediterranea, ma fortemente abbandonato e degradato. Fu realizzata dopo le ordinanze di Pietro de Toledo. Nel 1568, quindi con l’editto vicereale di Pedro Afan de Ribera viene ristrutturata, i lavori furono affidati al maestro muratore brindisino Giovanni Parise. Caratteristiche. In origine torre tipica del Regno piccola, di pianta quadrata, forma troncopiramidale, a tre caditoie; Cordolo di coronamento e due locali per piano; La scala è un elemento estraneo all’architettura originale: infatti l’accesso, sempre sopraelevato per motivi di sicurezza, avveniva tramite scale di legno o di corda; Comunica a vista con Torre Testa a nord e con il sistema difensivo di Brindisi a sud. Le spese di riparazione in muratura e di falegnameria rimanevano accollate all’Università di Brindisi. Vicino a Torre Penna, nel 1676 sbarcarono due galere turche e saccheggiarono cinque delle limitrofe masserie spingendosi sino alla Madonna del Casale. Nello stesso anno, una galera turca, sbarcò nella zona compresa tra Torre Penna e Torre Testa, facendovi dodici schiavi dalle vicine masserie. Questi due eventi dimostrano così l’inefficienza della cortina vicereale. Nel corso del 1800 fu costruito affianco anche un faro, adesso non più presente. La torre fu riutilizzata dalla Guardia di Finanza negli anni immediatamente precedenti la Seconda Guerra Mondiale che intervenne rimuovendo buona parte dell’intera struttura, infatti oggi rimane solo la scarpata. Nell’area circostante viene poi realizzata una batteria militare denominata “Menga” con la presenza anche di una polveriera.
Bibliografia e Sitografia
https://torricostieredelsalento.com/torre-punta-penne/ http://www.brundarte.it/2014/06/29/la-costa-e-le-sue-torri-prima-parte/
Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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