Brembio (resti del castello)

CENNI STORICI

«Edificio a pianta rettangolare su un asse longitudinale orientato est-ovest, facente parte di un più ampio organismo quadrilatero aperto su una corte centrale, con ambienti al piano interrato voltati a botte, murature in elevazione in laterizi, copertura a falde su capriate lignee con manto di copertura in coppi. Epoca di costruzione: post 1200 - ante 1250» - «Il paese ha origini antichissime. Pare che i primi stanziamenti nel territorio risalgano all’epoca dell’imperatore Aureliano: nella frazione Monasterolo intorno al 1834 furono infatti ritrovate alcune monete d’oro d’epoca romana contenute in un vaso di terracotta. Circa 250 anni dopo i Benedettini di San Michele al Brembio disboscarono queste vaste zone mettendole a coltura. Intorno al 1051 Adalberto, figlio di Alberico “de loco Brembio”, donò alcune terre al vescovo Ambrogio Ariuno di Lodi, che già possedeva fondi e diritti su parte del paese. Gli Abboni, gli Azzari e i Sacchi, famiglie lodigiane di parte guelfa erano proprietarie della corte di Brembio, ove sorgeva un castello teatro di scontri fra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini. Infatti dopo la vittoria dell’imperatore Federico II a Cortenuova, quando le truppe imperiali rientrarono in Lodi e ne cacciarono gli avversari guelfi, questi ultimi si fortificarono nel castello di Brembio, ma nel 1243 il podestà di Lodi, Mainerio da Borgo, stabilì che gli Abboni, gli Azzari e i Sacchi non potessero mai più abitare o avere proprietà nel castello e nel territorio di Brembio. Il feudo di Brembio, unito a quello di Secugnago, fu donato nel 1499 a Erasmo Triulzi, già feudatario di Casteldidone, che giurò fedeltà al re di Francia Luigi XII. Nel corso del XVII secolo il paese subì l’invasione delle truppe spagnole che, in particolare nell’anno 1618, saccheggiarono e bruciarono le case».

Bibliografia e Sitografia

https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO620-00056/

Articoli di approfondimento

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XIII sec.

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