BOVALINO (ruderi del castello normanno)

CENNI STORICI

«I resti del Castello sono in condizioni pietosi e nessuno sembra in grado di porre un qualsiasi interesse per un eventuale recupero. Costruito agli inizi del periodo normanno, intorno all’anno mille, su volere del Gran Conte Ruggiero I d’Altavilla, all’interno di un sistema difensivo di 17 castelli reali, il Castello subì diverse offese dagli uomini e dalla natura: - nel 1222 per un terremoto (e i danni furono riparati nel 1276 su ordine del Re); - nel 1256 per l’assedio delle truppe di Manfredi, figlio del re di Sicilia Federico II di Svevia, per colpire la famiglia Ruffo che manifestava l’intenzione di voler fare della Calabria uno stato autonomo; - nel 1288 per l’assedio del re di Sicilia Giacomo II d’Aragona, contro i nemici Ruffo che parteggiavano per gli angioini; - nel 1502 per l’assedio dei francesi del viceré di Calabria D’Aubiguy, che inseguivano le truppe aragonesi di Ugo De Cardona, rifugiatesi prima nel castello di Bovalino e poi in quello di Gerace; - nel 1594 per l’assedio dei turchi di Sinan Bassà (Scipione Cicala), i quali diedero alle fiamme il Castello e spogliarono di tutti i loro averi gli abitanti di Bovalino (a tale data, che ancora oggi è ricordata dai Bovalinesi, è legata la festa dell’8 settembre dedicata all’Immacolata e la nascita dell’omonima Arciconfraternita) - nel 1783 e nel 1908 per due disastrosi terremoti che colpirono in modo violento tutta la Calabria, e in particolar modo la provincia di Reggio Calabria; - negli anni ’60, quando fu abbattuta la cortina centrale per costruire la strada comunale che conduce al borgo-castello. In un Apprezzo del Tabulario Pompeo Basso del 15 marzo 1586, il Castello di Bovalino Superiore risulta non ancora del tutto completato e viene descritto con tre torri chiamate “balovardi”, il fossato con il ponte “de legname” e tante “stantie” con carcere interno. Una quarta torre presente nel progetto di allora non fu mai realizzata. Sulla Torre prospiciente la piazza sono stati scoperti dei disegni fino ad ora mai notati perché celati da un folto rampicante. Si tratta di diverse barche del tipo di quelle costruite nel ‘500 e s’ipotizza che rappresentino il racconto della partenza della galea, che Bovalino Superiore armò per partecipare alla battaglia di Lepanto nel 1571. Alla battaglia parteciparono anche gli zii del martire bovalinese e padre gesuita, morto in Giappone, Camillo Costanzo, e che fecero ritorno vittoriosi proprio in occasione della nascita del nipote nel 1572. Al di sopra dei disegni è indicata una data non chiaramente leggibile (1571? 1971? 1991?)». [Il castello è oggi in fase avanzata di ristrutturazione: 2012]

Bibliografia e Sitografia

http://www.carloripolo.com/public/articles.asp?id=38&page=4

Articoli di approfondimento

CITTÀ

REGIONE

EPOCA

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

Previous Image
Next Image

info heading

info content


Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.