CENNI STORICI
Il luogo più antico del territorio di Bornasco è Settimo, il cui nome indica la distanza di sette miglia da Pavia in epoca romana. La più antica notizia sulla località è del 836, quando il francese Hunger dona al monastero di Sant'Ambrogio a Milano il luogo di Settimo. La prim notizia riguardante il castello è un atto di vendita del 1396 nel quale Giacomo, Giovanni e Giovanprimo Astolfi, figli del defunto Bono vendono ad Antonino Angossolis, il quale agisce a nome di Gian Galeazzo Visconti duca di Milano, il castello di Settimo e altri beni attigui per diciottomila fiorini. Sempre nel 1396, Gian Galeazzo Visconti lo concede in feudo al proprio procuratore, Francesco Barbavara. Nel 1402 il duca confisca il castello e lo dà ai fratelli Giovanni e Galeazzo de' Diversi, figli del defunto Nicola, feudatario di Vigevano. Il Barbavara comunque ne rientra in possesso l'anno successivo, ma lo cede in cambio del castello di Omegna. Altre notizie sui passaggi di proprietà sono del 1441 quando Filippo Maria Visconti vende il castello di Settimo al conte Guido Torelli, la cui famiglia ne rimane in possesso fino alla fine del Cinquecento (1597), quando il conte Ercole Torelli, morendo senza eredi, lo lascia alla madre Isabella Urtado Manriquez de Mendoza e, tramite lei, al nipote conte Andrea Manriquez. Ci sono notizie di un saccheggio nel 1522 e di un utilizzo del castello per l'alloggiamento delle truppe del maresciallo Lautrec. Nel 1769 Maria Teresa d'Austria conferma l'investitura al feudo di Settimo al conte Pietro Secco che nel 1788 viene venduto all'Imperiale Regio Consiglio di Governo. Nel 1830 i conti Landriani, subentrati nel castello di Settimo, lo vendono al milanese Andrea Ponti mediante atto rogato dal notaio Antonio Cornaliani. ...» - «Il complesso ha pianta rettangolare. Ècomposto da due distinti edifici con pianta a 'U', che insieme formano il rettangolo che si articola intorno al cortile. Presenta due grandi finestroni a sesto acuto con cornice in cotto e un fregio in laterizio a sbalzo "a doppio dente di sega", che corre lungo la sommità della facciata. Sulla facciata sud ed est sono presenti finestre a sesto acuto, sulla prima la cornice è composta da laterizio e pietra calcarea, sulla seconda invece solamente da laterizio. Sono presenti tracce di un rivestimento esterno in intonaco dipinto a secco con decorazione geometrica a losanghe con colori bianco, rosso e verde sulle facciate est e nord del cortile. La stessa decorazione pittorica è presente anche all'interno, che risulta essere la facciata esterna. Oggi il castello è centro di un'azienda agricola, abitato dai proprietari per una piccola parte e non utilizzato per la restante».
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Restaurato
AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI
SITO UFFICIALE
IMMAGINI