CENNI STORICI
«Palazzo dei Banchi. Situato in Piazza Maggiore a lato della Basilica di San Petronio, trae il suo nome da alcuni banchi o botteghe che durante i secoli XV e XVI esercitavano l'arte cambiaria. Fu costruito nel 1412 ma il completamento della facciata e del porticato risalgono al 1565-1568 rifatti da Jacopo Barozzi detto il Vignola, celebre architetto di quei tempi. Da qui parte il portico più famoso, il Pavaglione, che collega Piazza Maggiore al Palazzo dell'Archiginnasio, prima sede dell'Università di Bologna. La soluzione architettonica adottata garantisce tra l'altro la singolare caratteristica urbana dell'attraversamento stradale dominato da androni passanti e dai portici che ha sempre distinto Bologna. Il termine Pavaglione si ricollega alla fiera dei bachi da seta che si tenne dal 1449 negli spazi ora occupati da Piazza Galvani, di fronte all'Archiginnasio: quel mercato era collocato sotto un tendone, per cui il nome bolognese secondo alcuni potrebbe essere in relazione col francese pavillon, cioè padiglione, tenda».
«Palazzo dei Notai. In Piazza Maggiore, di fianco a San Petronio, sorge l’antica sede della potente Società dei Notai. Qui si custodivano i documenti notarili riguardanti le compravendite di terreni e di case, nonché le eredità. Il palazzo sorse in età tardo gotica dall’unione di due palazzi già appartenenti alla corporazione. Il palazzo così ottenuto era di forma quadrangolare: è quello che conosciamo col nome di Palazzo dei Notai. L’edificio ha subito nel tempo diversi restauri. Tra il 1384 e il 1388 la parte più antica del palazzo, quella sulla sinistra, fu ricostruita, su progetto di Berto Cavalletto e di Lorenzo di Bagnomarino. Le sei belle finestre che si affacciano sulla piazza, con i loro elaborati trafori e le loro colonnine in marmo, furono realizzate nel 1385 da Antonio di Vincenzo. Una sorte simile toccò anche all’altra parte del palazzo, con l’intervento progettato e diretto da Bartolomeo Fioravanti, ma si dovrà aspettare fino al XV secolo. Il palazzo rimase invariato per quasi cinque secoli, fino a quando Alfonso Rubbiani - nel 1908 - deciderà una completa ristrutturazione. Il palazzo che vediamo ora è il risultato di quest’ultimo restauro. Sulla facciata principale, quella che dà su Piazza Maggiore, si nota lo stemma dei Notai (tre calamai con penne d’oca su fondo rosso vivo) aggiunto dal Rubbiani dopo il restauro. All'interno del palazzo si possono ammirare affreschi quattrocenteschi».
Bibliografia e Sitografia
http://www.bolognaplanet.it/wiki/ledimorestoriche/06-palazzo-dei-banchi.asp
http://www.bolognaplanet.it/wiki/ledimorestoriche/12-palazzo-dei-notai.asp
Articoli di approfondimento
CITTÀ
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REGIONE
EPOCA
XIII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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