Bereguardo (castello visconteo)

CENNI STORICI

L’origine di Bereguardo è oscura nel tempo, non avendo dati certi del luogo ma, con probabilità, fu possesso del vescovo di Pavia. Nel 1300 Luchino Visconti lo dotò di un Castello. ... Il Castello, rimasto possesso dei Visconti, servì, più che per scopi guerreschi, come Villa Ducale, resa più attraente per annessione di una superba riserva di caccia, unitavi dal duca Gian Galeazzo Visconti, con un decreto del 16 febbraio 1386, che estendeva a tutto il territorio del Ticino, allora ricchissimo di fitti boschi e selvaggina di ogni sorta come cinghiali, cervi, caprioli, daini, etc. Nell’anno 1447 il conte Francesco Sforza, nell’intento di impadronirsi del Ducato di Milano, pose assedio al Castello di Bereguardo. In quell’anno era castellano di Pavia Matteo Marcagatti di Bologna, detto il Bolognino il quale, indotto da Agnese Del Maino, consegnò Pavia al Conte Sforza e questi, per l’aiuto avuto, rimunerò il Bolognino col titolo di Conte e col soprannome di Attendolo, e gli donò il Castello di Bereguardo. Questa possessione rendeva in quel tempo alla camera Ducale 900 ducati e, dopo quella del Parco di Pavia e del Castello di Settimo, era la maggiore di tutte le possessioni ducali nel territorio pavese. Essendo in quel tempo rimasta trascurata la caccia, la selvaggina era talmente cresciuta, che fu accordata la facoltà a chiunque di ucciderla nel territorio. Il primo di aprile del 1450, essendo Francesco Sforza diventato duca di Milano, revocò la donazione di Bereguardo al Bolognino, e la volse a favore del Conte Giovanni Tolentini della Stacciola, del Ducato di Urbino, suo capitano e consigliere ducale, al quale diede in sposa la propria figlia naturale Isotta Sforza, conservando però a sé stesso una parte dei diritti feudali. Il conte Giovanni Mauro da Tolentino tenne il feudo di Bereguardo dal 1450 al 1470, anno di sua morte. ...» - «Il grande quadrato del castello, cinto a sua volta da un più grande quadrato recintato (bassa corte), è ubicato sopra un terrazzamento naturale del Ticino. Riprende la classica tipologia a impianto quadrangolare dei castelli viscontei di pianura. Circondato da fossato, è però privo di torri angolari: una situazione che è forse possibile spiegare con la prevalente destinazione residenziale dell'insieme. Oggi presenta una pianta a "U", derivata dalla perdita dell'ala settentrionale, in analogia a quanto successo al castello di Pavia. Oltre alla bellissima e grande bifora mostra resti di un ponte levatoio sull'ingresso. È rimasta anche la merlatura bifida, con spazi intermerlari molto ridotti».

Bibliografia e Sitografia

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Bereguardo&ved=2ahUKEwjn96vm3YaLAxVOwAIHHU5WJrgQFnoECDcQAQ&usg=AOvVaw0FzGhQT33a95E3NPQxKLuF

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