Belvedere Marittimo (cinta muraria, porte)

CENNI STORICI

«Le Porte Angioine. Il centro storico rappresenta una meta importante per comprendere gli usi ed i costumi del popolo belvederese attraverso dieci secoli di storia. I nuclei abitativi sorsero inizialmente intorno alle chiese di San Nicola Magno, demolita a metà Novecento, S. Giacomo Apostolo il Maggiore, denominata comunemente “del Rosario”, la “Chisiella”, di cui resta un rudere e Santa Maria al Seggio, oggi Santa Maria del Popolo. Sotto gli Angioini Belvedere era gia’ delimitata da una cinta muraria con due aperture dette “porte”. Per accedere alla zona abitata l’entrata era costituita dall’apertura detta “Porta di Mare” che permetteva l’uscita per accedere verso la marina, costituendo così l’avanposto per l’avvistamento dei pericoli provenienti dal mare. Nella località “Porta di Mare”, da cui si domina tutta la costa del Golfo di Policastro, esistono ancora resti di mura e di colonne in pietra che sostenevano i locali del corpo di guardia, nonché la buca scavata nella roccia che serviva per la bollitura dell’olio in caso di difesa. L’altra apertura era la “Porta degli Orti” che costituiva l’ingresso per chi era dedito alle attività rurali, dando accesso alle campagne ed alle proprietà feudali. Nel momento in cui era molto sviluppata la vita economica, grazie al commercio verso Napoli, andava concludendosi la signoria dei Sangineto, fedeli agli Angioini. A Filippo di Sangineto subentrò Filippo II (1352‑1387) successivamente Francesco Sangineto e poi Giovanni Sangineto fino al 1380. Le Porte Aragonesi. Mentre la parte angioina è rappresentata dalle porte “degli Orti” e “di Mare”, con l’arrivo degli Aragonesi furono aperte le altre due porte, “Porta del Fosso o del Principe” e “Porta della Piazza”, sviluppandosi quella parte di territorio che dava accesso al castello. “Porta del Fosso” rappresentava la via d’accesso alla casa del Principe. Tra questa porta ed il castello c’era un fossato ed un ponte levatoio ancora visibile. “Porta della Piazza” immetteva fuori le mura ed era divenuta la maggiore entrata. “For’a'porta” è ancora oggi la frase che si sente dire per indicare il luogo dove si è soliti ritrovarsi. Il portone di legno di quercia nel 1830 esisteva ancora. Dove oggi vi è la Chiesa Madre o di “Santa Maria del Popolo”, vi era una spianata che nel 1700 si chiamava “Piazza S. Maria del Popolo”, con il seggio, sede dell’antico “Parlamento” belvederese. Ancora visibile uno dei sedili in pietra, luogo degli incontri e delle discussioni. La porta introduceva anche nella zona del mercato medioevale e delle antiche botteghe artigiane fino alla piazzetta antistante la Chiesa di “S.Giacomo Apostolo” o “Madonna del Rosario”».

Bibliografia e Sitografia

http://www.comune.belvedere-marittimo.cs.it/?page_id=467 - page_id=518

Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

Prof. Raffaele Licinio

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

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