CENNI STORICI
«Il palazzo della Torre, detto anche palazzo Ravaschieri, fu fatto costruire su uno spazio sotto la Torre sud, dal principe Orazio Giovan Battista Ravaschieri, subito dopo il terremoto del 1638. È un imponente edificio, diviso in due corpi dall’interno di una scalinata a cielo aperto. Dopo l’ingresso, c’è il cortile interno coperto a volta, sul quale si aprono a sinistra le stalle con i finimenti e le lettighe portantine per le principessa e le sue dame. A destra, il pozzo e l’ingresso per accedere ad una scala che porta al sottostante giardino. In fondo al cortile c’è una scala a 3 rampe che porta ai piani superiori. Il giardino sottostante è recintato da balaustre ed un muro con nicchie che un tempo accoglievano delle statue, alternate con aperture ad arco per godere della vista sul mare. Si notano dei vialetti con arco e delle grotte con sedili di pietra ed al centro di esse quelle che dovevano essere delle vasche con zampilli, poste per rendere più piacevoli gli ozi estivi dei feudatari. Nel giardino esisteva un’uscita segreta sotterranea, che portava fuori le mura di Belmonte. Con la fine del feudalesimo, il Palazzo fu venduto dai francesi a Tommaso Del Giudice, acceso giacobino. Durante i rivolgimenti politici del 1806, prima dell’assedio francese, le masse borboniche uccisero Tommaso del Giudice troncandogli la testa e ponendola sul davanzale dell’ultima finestra a nord. A causa di quel macabro spettacolo la moglie Mariantonia Cortese, che era incinta e prossima al parto, svenne e poco dopo morì dando alla luce il piccolo Francesco, rimasto ormai orfano. Da quel giorno la finestra fu murata ed è stata riaperta di recente per ragioni di restauro».
Bibliografia e Sitografia
http://www.prolocobelmonte.it/belmonte_calabro.html
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XV sec.
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