Belluno (palazzo Doglioni)

CENNI STORICI

«Insieme a Palazzo Fulcis-De Bertoldi, Casa Trois, al Teatro Comunale e alla Porta Dojona, quella che fu la dimora dei Doglioni, tra le famiglie aristocratiche più influenti della Belluno dei secoli passati, si affaccia sulla piazza oggi dedicata a Vittorio Emanuele II con una architettura di chiara impostazione veneziana. La facciata tripartita dei due piani superiori richiama infatti la tradizione della casa fondaco lagunare. Alle due ali laterali, dove la muratura è forata da due sole finestre che dovevano portare luce e aria ai vani interni minori, si contrappone la porzione centrale, dove la parete, rarefatta, lascia il posto ad una luminosa quadrifora ritmata da colonne e carnosi capitelli corinzi, con un balcone sorretto da robuste mensole, in corrispondenza del salone principale. Il porticato sulla piazza riporta invece ad una soluzione tipica della terraferma e muta questo ritmo ternario, riportandolo ad un numero pari pur sincopato: delle quattro grandi arcate, sostenute da massicce colonne con un capitello ionico molto schiacciato, l’ultima, quella sull’angolo con la via, è interrotta a metà e sorretta da un mensolone degradante, a lasciare lo spazio per il passaggio. Tra i più begli edifici storici di Belluno, palazzo Doglioni fa parte di quel gruppo di dimore, più o meno trasformate nel tempo, erette o rinnovate tra secondo Quattrocento e primo Cinquecento, nell’ambito di quel diffuso fenomeno di renovatio urbis che investì le città venete di terraferma poste sotto il dominio della Serenissima. La relativa stabilità politica determinatasi in conseguenza alla dedizione della città a Venezia nel 1404, favorì infatti anche a Belluno un rinnovamento del tessuto urbano, con la costruzione di case e palazzi, in un clima di nuova prosperità economica favorito dagli intensi scambi commerciali che si instaurarono con la Dominante e di cui fu protagonista il Piave, la principale via di navigazione attraverso cui giungeva alla Serenissima il prezioso legname dai boschi del Cadore. Nel primo Novecento il Palazzo fu sede della Banca Provinciale di Belluno che, costituitasi nel 1907, operava oltre che con la sede in città anche con una Filiale a Longarone. Già nel 1931, insieme alla Banca Feltrina e alla Banca Cattolica San Liberale di Treviso, venne a far parte della neo costituita Banca Cattolica del Veneto. Il Palazzo è oggi sede della Cassa di Risparmio del Veneto, gruppo Intesa Sanpaolo».

Bibliografia e Sitografia

http://www.bancaintesaarteecultura.com/approfondimenti_palazzi.asp?sch_id=334&q_idmnu=1031

Articoli di approfondimento

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XVII sec.

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Restaurato

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