Bellagio (resti del castello, villa Serbelloni)

CENNI STORICI

Resti del castello sono riconoscibili sia nella torre a pianta quadrata realizzata in calcare grigio che è posta sulla parte alta della collina, sia nei resti del recinto poligonale con ingresso arcuato, visibili all'interno del parco di Villa Sebelloni, proprietà della Fondazione Rockefeller dal 1959. La vicenda del castello di Bellagio è stata analizzata da Virginio Longoni che nel 1999 ha raccolto le principali fonti storico-letterarie e di archivio. Sulla base di questo studio, la più antica citazione del castello è quella riportata nei versi latini dell'Anonimo Cumano (XII sec.), che ricorda l'attacco alla struttura fortificata nel 1120 da parte dei Comaschi. Nel secolo successivo il castello fu conteso tra i Visconti di Milano e i Torriani, nell'ambito del più ampio conflitto tra guelfi e ghibellini. In questo contesto il castello venne dapprima conquistato nel 1292 da alleati dei Visconti di Milano, tre anni dopo ripreso da una famiglia non identificata, ma citata come i de Castello, sostenitori dei ghibellini Torriani di Como; venne quindi recuperato al dominio visconteo attraverso il Vescovo Benedetto nel 1365; dieci anni dopo, nel 1375, fu il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti a deciderne la distruzione. Le fonti documentarie e d'archivio ci segnalano che nel 1377 il castello, o quello che ne restava, era abitato da “due massari e un colono”, mentre nel 1450 i resti della costruzione non resistettero agli attacchi provenienti da Varenna, nella fase in cui Bellagio e Como erano alleate con la Repubblica Ambrosiana (1447-1450). Forse non restaurato alla fine XV, quando Marchesino Stanga nel 1493 si occupò della ricostruzione del borgo fortificato di Bellagio, i resti del castello erano ancora visibili nel XVI secolo quando Paolo Giovio (1537) e Tommaso Porcacchi (1569) ne parlavano nelle loro opere dedicate al territorio lariano. Si ipotizza che con l'avvento della famiglia Sfondrati, che divenne proprietaria di tutto il promontorio di Bellagio, il castello possa essere stato almeno parzialmente restaurato, forse per opera di Ercole Sfrondati (1559-1637) a cui si attribuisce il restauro della torre detta Sfondrata sulla sponda lecchese dello stesso promontorio

Bibliografia e Sitografia

http://www.triangololariano.it/it/castello-di-bellagio.aspx

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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