Bavantore (ruderi della torre)

CENNI STORICI

L’analisi di antiche carte, risalenti al 1723 e conservate in copia nel Comune, mostrano nell’abitato di Bavantore la presenza di quella che viene definita “Rocca diruta”, un nome in verità abbastanza approssimativo, ma che identifica l’unica costruzione che si può, con ragione, definire “antica”. Di questo manufatto, o almeno di ciò che ne resta, molte supposizioni sono state fatte da tutti gli storici o dai ricercatori che hanno avuto modo di scrivere della nostra vallata. ... Essa certamente non è ciò che rimane di un castello medioevale, vista l’assenza di documenti al riguardo, che sappiamo presenti per altre costruzioni della nostra valle (per esempio il castello di Cuquello). Analogamente, e seguendo lo stesso ragionamento, non poteva essere la dimora di un feudatario o di un signore locale, poiché anche in questo caso si sarebbero dovuti trovare testi o investiture ufficiali. L’unica considerazione plausibile porta quindi a ritenere una sua datazione antecedente, ossia ad un’epoca romana. All’inizio del V secolo le invasioni barbariche al nord si fecero sempre più pericolose. Per tale ragione l’imperatore Onorio ed il generale Costanzo realizzarono un “cinturone difensivo appenninico” da Susa a Modena, che era costituito da postazioni strategiche isolate ed elevate, tali da poterle rendere visibili tra loro. Per la nostra regione, che ricordiamo possedeva una delle città più importanti per l’epoca (Libarna), Stazzano e Sorli rappresentavano un baluardo di avvistamento formidabile, ma il tragitto tra i due era troppo vasto e non permetteva di controllare le eventuali manovre di aggiramento. Fu per questo motivo che si ritenne necessaria la realizzazione di un punto intermedio, quasi certamente proprio questo di Bavantore. Di questo antico forte, posto a protezione del paese, rimane un solo troncone della torre a pianta quadrata di circa 4 metri per lato, con probabile altezza di 7, posta sul crinale delle valli di Sant’Alosio e Malvino. Attualmente si presenta diroccata nel suo lato a meridione, mentre la parte ad est è quasi intatta, con una pregevole ed inusuale feritoia circolare, ad uso degli arcieri o di segnalazione, collocata a mezza altezza. L’analisi del sito permette, meglio delle parole, di intuire a grandi linee la planimetria del forte, perché tale doveva essere, con la possibilità di ricoverare armi e uomini, i cui rifornimenti giungevano da Libarna, all’epoca ancora molto importante nel controllo e nel presidio della via Postumia. Da questo privilegiato punto di osservazione si possono notare le due torri di Sant’Alosio e, proprio dalla feritoia circolare, ammirare l’antico castello di Sorli che diventerà, in epoca successiva, una dimora dei Fieschi e dei Lunati. ...

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XVIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

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