Bassignana (ruderi del castello sforzesco)

CENNI STORICI

Situata nella pianura alla confluenza del fiume Tanaro con il Po, Bassignana sorge su un sito abitato presumibilmente già nell’Età del ferro dalla tribù ligure dei Marici e successivamente dai Celti, come attestano lessemi dialettali come brik (collina) e tarfinà (lampeggiare). Nel 222 a.C. l’intera area fu occupata dai Romani. Risalgono a quest’epoca sia l’impianto urbanistico e il sistema viario di collegamento con i centri vicini, sia il toponimo Bassignana, che deriva dal nome della famiglia romana che divenne proprietaria di questo territorio, la gens Bassinia. Durante l’alto Medioevo fu occupata dai Gepidi, dai Longobardi e dai Franchi, che la inserirono nel comitato di Lomello. In età ottoniana, fu infeudata al vescovo di Pavia e poi ai conti di Stazzona. Risale a quest’epoca la prima citazione scritta medievale del toponimo, che compare, in una “carta venditionis” pavese del gennaio 998, nella forma Baseniana grassa, presumibilmente, come sostiene il Settia, per distinguerlo da una località omonima della Val Lemme. Divenuta feudo del vescovo di Tortona, dopo il 1155 passò sotto la giurisdizione dei Pallavicino e poi del libero comune di Alessandria. Nel 1322 a Bassignana Marco Visconti sconfisse le truppe guelfe e nel 1348 il territorio entrò a far parte del Ducato di Milano, dapprima sotto i Visconti e in seguito sotto gli Sforza. In questo periodo, Bassignana divenne feudo dei Beccaria, e, dopo l’estinzione della famiglia, dei Della Sala, dei Bellingeri e infine, nel Cinquecento, di Giasone del Majno. Dopo la caduta del Ducato di Milano, Bassignana fu dominata da Francesi e Spagnoli e infine, nel 1713, con il trattato di Utrecht, entrò a far parte dei possedimenti dei Savoia. Nel XVIII secolo, Bassignana fu teatro di due grandi battaglie: durante la guerra di successione austriaca, nel 1745 qui gli austro-piemontesi furono sconfitti dall’esercito franco-spagnolo; e durante le campagne napoleoniche, nel 1799 i Francesi vi sconfissero gli Austro-Russi. Il Castello sforzesco, di cui oggi restano parte di un torrione e alcuni brandelli di mura in mattoni cotti a vista, sorge presumibilmente sul sito di un’antica fortificazione longobarda. Voluto dagli Sforza come baluardo verso occidente e sede di governo di questo lembo del territorio ducale, il castello era completato da una serie di fortificazioni, che circondavano il paese e che furono inizialmente smantellate nel 1691 e poi completamente demolite nel 1745. Il castello è citato in una lettera del 26 maggio 1459, nella quale Francesco Sforza concede a “Agnelono de Alamannis de Florentia, castellano Bassignane”, vale a dire ad Angelo Alamanni, di assentarsi dal castello di Bassignana per un mese, comprendente partenza, soggiorno e ritorno da Milano, senza alcuna ritenuta di stipendio, purché designi come proprio sostituto “persona idonea et sufficiente”.

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

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XII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

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