Bagnara di Romagna (mura, fosse castellane)

CENNI STORICI

«In tutta la pianura emiliana romagnola Bagnara resta l'unico esempio di "castrum" medievale integralmente conservato. L'intero sistema difensivo fu approntato nel 1354 da Barnabò Visconti, dopo che questi aveva conquistato la località. Egli fece scavare un fossato attorno ad un muro di cinta, il tutto perfettamente visibile anche ai nostri giorni. Al castello si accedeva attraverso un'unica Porta. Le mura sono ancor oggi costeggiate, nella parte interna, dai quattro terragli, le vie ottenute con terreno di riporto, su cui, in caso di assedio, accorrevano i falconieri coi falconi e i balestrieri con le balestre per svolgere le rispettive funzioni. Non è possibile stabilire l'originaria profondità delle Fosse; ma sicuramente ancora nel Seicento vi stagnava l'acqua anche d'estate. Il loro prosciugamento fu deciso nel 1738, quando un tal Francesco Antonio Liverani s'impegnò ad eseguire quel lavoro, mediante colmata, ottenendo come contropartita il diritto di sfalciarvi gratuitamente l'erba per un quinquennio, e poi ancora di sfalciarla per un ulteriore quinquennio dietro pagamento di un modico canone. Negli ultimi decenni del Settecento nelle Fosse si praticava il gioco del Ballone. Le case tuttora situate nel lato occidentale risalgono al diciannovesimo secolo, ad eccezione del fabbricato adibito a caserma dei carabinieri che risale agli anni 1964-1965. Le Mura servivano ovviamente alla difesa contro il nemico. Su di esse erano situati sei bastioni, destinati ad ospitare i soldati con compiti di avvistamento e di difesa. Nel corso dei secoli furono necessari frequenti restauri, ma la loro ubicazione non cambiò mai. Un abbassamento di circa un metro di tutta la cinta fu operato a più riprese nel periodo che va dal 1860 al 1878, allo scopo, si diceva allora, di dare maggiore ventilazione al paese e di migliorarne le condizioni igieniche e l'estetica. Sul finire dell'Ottocento si praticarono altre tre aperture per l'accesso carrabile al paese, essendo ormai insufficiente l'accesso attraverso la Porta. In occasione dell'ultima guerra le Mura andarono quasi completamente distrutte, per cui richiesero in seguito importanti lavori di ripristino. Nei primi decenni del Novecento stazionava spesso presso le Mura la mendicante Elvira Pomidori detta la Munàca, che si fingeva paralitica all'atto di chiedere l'elemosina, però camminava speditamente quando se ne andava per i fatti propri. I più anziani dicono ancora che fa la Munàca chi si finge tonto per ottenere dei vantaggi».

Bibliografia e Sitografia

http://www.grifo.org/comuni/bagnaradiromagna/index.asp

Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

Previous Image
Next Image

info heading

info content


Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.