CENNI STORICI
Un gruppo di Normanni, capitanati da Rainulfo Drengot, avendo perso la battaglia di Canne nel 1019 contro i Bizantini di Puglia, si riparano a Capua dal Principe Pandolfo IV e, dopo qualche anno di “ospitalità”, gli consente di stanziarsi in un territorio prossimo alla stessa Capua. Dopo varie peripezie, Rainulfo sceglie di insediarsi in questo luogo ameno, con terreni fertili ed aria salubre che diventerà l’unica città di Fondazione Normanna: AVERSA. Rainulfo Drengot, nell’anno 1022 tracciò un solco lo dichiarò sacro ed inviolabile invitando tutti coloro che giuravano di difenderlo ad insediarsi qui: senza distinzione di razza o religione, fondando, oltre che una città, una società multietnica ante litteram. Quando la città ottenne l’istituzione della Diocesi, nel 1053, la sua importanza crebbe ancora più velocemente e quindi, già all’alba del XII Secolo Aversa è espansa in quella che viene riconosciuta come terza cerchia di mura di cui ancora oggi sono visibili alcuni tratti. Nel 1135 Ruggero II mise a ferro e fuoco Aversa e cominciò a riedificarla cominciando dalla cinta di mura e dalla costruzione del castello che oggi è denominato “aragonese” per via di una massiccia ristrutturazione ad opera, appunto, degli Aragonesi nel XV° Secolo.
Dopo il 1144 e prima del 1217 fu innalzata una cerchia fortificata, attestata negli isolati perimetrali delle vie:S. Francesco di Paola, D. Cimarosa, C. Golia, R. Drengot, S. Maria della Neve e incardinata, sul fronte nord-orientale, su una fortezza eretta presso l’abside di S. Maria a Piazza.
Nel 1492 il castello ebbe una nuova sistemazione da Alfonso d’Aragona…Intorno alla metà del XVIII secolo (tra il 1739 ed il 1750) il castello, per essere trasformato in caserma di Cavalleria, fu completamente rinnovato” e, come riportano Fiengo e Guerriero .. ” I tecnici militari borbonici affiancarono all’antica fortezza lunghi corpi di fabbrica di tre piani, serrati tra poderosi salienti angolari… (mentre si può notare) ad occidente, verso S. Maria a Piazza, dove la necessità di preservare la chiesa indusse l’autore del disegno ad imprimere al fronte, in corrispondenza dell’abside, un’improvvisa e marcata rotazione verso est, conservando così una sufficiente distanza tra i due edifici. Fino ad arrivare ai tempi di oggi, in cui si è trasformato”.
Bibliografia e Sitografia
https://www.comune.aversa.ce.it/gallerie/castello-aragonese/
https://www.aversamillenariavolta.it/Castello-Aragonese.html
Articoli di approfondimento
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XIII sec.
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