Avacelli (fraz. di Arcevia, castello)

CENNI STORICI

È uno dei più importanti castelli arceviesi, posto ai confini del territorio comunale verso Serra S. Quirico. ... Il documento più antico che ricorda la villa di Avacelli (Lavacelli) è del 1248 in occasione della sua sottomissione all’emergente comune di Rocca Contrada. È possibile che Avacelli sia stato edificato a seguito dell’abbandono del più antico insediamento di Castelvecchio, individuabile nell’omonimo toponimo a nord del castello. La fortificazione di Avacelli risale ai primi anni del 1400. La sua cinta muraria con la porta di accesso ad arco acuto e l’annessa torre semicircolare, pur avendo subito numerosi restauri, conservano ancora oggi la loro struttura originaria. Nel 1407 il castello venne preso dalle milizie di Lodovico Migliorati che assediavano Rocca Contrada. Il contingente arceviese comandato da Matteo di Giovanni Angelucci fu sopraffatto dagli assalitori guidati da Ciccolino da Perugia. Il castello fu liberato da Braccio da Montone dopo che, rotto l’assedio del Migliorati, fu proclamato signore di Rocca Contrada. Dopo la morte di Braccio, avvenuta nel 1424, Rocca Contrada tornò sotto il dominio della Chiesa ed il governatore della Marca, Pietro Colonna, ne prendeva possesso il 13 ottobre dell’anno dopo essere passato per Avacelli e Magnadorsa. Nel 1426 il castello di Avacelli fu concesso a Ludovico Colonna che lo tenne però solo qualche anno. Nel 1431 era infatti già tornato sotto Rocca Contrada che nominava un capitano per governarlo. Anche Avacelli come gli altri castelli arceviesi mantenne fino all’Unità d’Italia una certa autonomia amministrativa con proprie rendite ed entrate, un consiglio, un’abbondanza, un forno, un proprio capitano e successivamente un sindaco. Nel 1861 perse le prerogative di comune appodiato fu confermato ad Arcevia. Nel censimento effettuato nel dicembre dell’anno risultavano nel castello 48 famiglie con 219 abitanti, nei dintorni gli abitanti erano 232. Nel 1867 Avacelli e Prosano avanzarono al Prefetto di Ancona la richiesta di separazione dal comune di Arcevia per essere aggregati a Serra S. Quirico. Tra le motivazioni addotte, la lontananza dal capoluogo, la mancanza di buone strade, l’eccessivo carico di tasse. Ma la ragione vera era forse da ricercare nel possibile collegamento diretto con la linea ferroviaria Roma Ancona che aveva scalo nella stazione di Serra S. Quirico. La richiesta fu però respinta. Verso la fine del XIX sec. il comune di Arcevia riuscì comunque a dotarsi di un’efficiente rete viaria che consentì di collegare in modo rapido le sue frazioni al capoluogo ed il suo territorio ai maggiori centri della regione

Bibliografia e Sitografia

https://castelliere.blogspot.com/2013/06/il-castello-di-lunedi-3-giugno.html

Articoli di approfondimento

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XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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