CENNI STORICI
Per una ricognizione sulle fortificazioni di epoca medioevale del territorio della “Communitas” di Vallassina il punto di partenza è rappresentato dalle Memorie storiche del 1796 di don Carlo Mazza. Il prevosto dà notizia dell’esistenza di numerosi castelli dei quali afferma di non saper indicare l’epoca di fondazione, fuorché nel caso di quello del borgo di Asso, la cui torre fa risalire all’epoca romana (studiosi moderni ritengono che sia dell’XI o del XII secolo, anche se non escludono la presenza di fortificazioni precedenti). Lo smantellamento dei castelli avvenne probabilmente alla fine del XVI secolo e, solo del castello di Asso, il Mazza dice di aver trovato ancora notizie risalenti all’inizio del XVII secolo. Di quasi tutte queste strutture fortificate egli aveva visto però solo i ruderi. Oggi, anche parte dei resti che il prevosto aveva avuto modo di vedere sono scomparsi e ben poco è rimasto della rete di fortificazioni che proteggevano la valle. Ad Asso si è conservata parte del castello, con la massiccia torre (alta 21 metri, ha 8,40 metri di lato e 2,20 metri di spessore), ma gli edifici adiacenti, alcuni dei quali ora in restauro, sono stati modificati dal riadattamento ad abitazioni. Nella torre è conservata una piccola ara, probabilmente romana e una lapide, datata 1796, dedicata alla Repubblica Cisalpina in cui i Vallassini ringraziano la Repubblica Francese verso cui si sentono debitori della recuperata libertà. A Scarenna, frazione di Asso, si trovano una torre, molto rimaneggiata, e resti diroccati forse della cinta muraria. La rete di fortificazioni della valle, che, secondo lo storico Coradazzi, ebbe notevole importanza strategica e militare fin dall’epoca gotica, bizantina e poi longobarda, comprendeva anche, come torri di segnalazione, i campanili delle chiese romaniche. La storia del castello è accompagnata da leggende come quella del Santo Sepolcro, costruito nella prepositurale da alcuni crociati della Vallassina di ritorno dalla Prima Crociata (1096). La leggenda narra che nella giornata del Venerdì Santo comparissero in paese figuranti vestiti da crociati con “romani e giudei”. All’epoca delle Crociate risalirebbe anche la scelta di S. Apollonia, protettrice di coloro che soffrono di mal di denti, quale compatrona di Asso. I crociati vallassinesi avrebbero riportato in patria un dente della santa; da qui l’usanza, nel giorno a lei dedicato (9 febbraio), di baciare la reliquia che preserva dal mal di denti»
Bibliografia e Sitografia
https://fondoambiente.it/luoghi/castello-di-asso?ldc
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