CENNI STORICI
«La città di Ascoli aveva il centro abitato racchiuso all'interno della cinta muraria che delimitava l'area urbana dalla campagna. Le mura erano aperte da sette varchi che indirizzavano il traffico nei punti segnati dalle porte urbane. La posizione dell'incasato ascolano, raccolto tra i solchi dei fiumi Tronto e Castellano, determinò l'esigenza di costruire un ponte in corrispondenza di ogni porta cittadina ad eccezione delle due che si trovavano nella parte ovest direttamente sul piano stradale (Porta Gemina; Porta Solestà; Porta Tufilla) Porta Corbara – Si apriva all'altezza del piano stradale, nella zona ovest della città, lateralmente al Cassero (Fortezza Pia). Porta Maggiore – Varco del lato est della città che mediante ponte Maggiore congiungeva il territorio urbano con l'altra sponda del Castellano. Orami demolita, era stata progettata nell'anno 1587 da Antonio Giosafatti. Porta Cartara – La porta ebbe come primo nome Santo Spirito. Conduceva in città con l'attraversamento del ponte di San Nicola in Ponticello, costruito sul Castellano nella seconda metà dell'XI secolo. Successivamente all'edificazione della cartiera, voluta da papa Giulio II nel 1512, fu rinominata Cartara. Era detta anche Molinara perché molto vicina a un mulino azionato dal fiume. Porta Torricella - Era collegata all'altra sponda del Castellano da un ponte non più esistente. Del varco rimane il profilo, ormai murato, visibile sul muraglione di sostegno del Lungo Castellano Sisto V.
Bibliografia e Sitografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Ascoli_Piceno#Porte_cittadine
Articoli di approfondimento
CITTÀ
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REGIONE
EPOCA
XI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Rudere
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