Artena (palazzo Borghese)

CENNI STORICI

Edificato nel XIII secolo dai Conti di Segni, il Palazzo Borghese di Artena passò ai Colonna, che furono per secoli in conflitto con il papato. Di conseguenza, Montefortino (come si chiamò il paese fino al XIX secolo) si trovò ad essere più volte assalita dalle truppe pontificie, che la distrussero completamente nel 1527, nel 1542 ed infine nel 1557, quando papa Paolo IV, nemico acerrimo dei Colonna, ordinò addirittura di spargere sale sulle rovine. Quando il papa morì due anni dopo, i Colonna tornarono in possesso del feudo. La città ed il palazzo furono interamente ricostruiti, ma, a causa delle grandi difficoltà finanziarie della famiglia, nel 1613-14 i Colonna vendere il feudo al Cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V. A lui si deve l’ampliamento e la definitiva sistemazione del Palazzo, che trasformò in un complesso monumentale. Per farlo si avvalse dell’opera dell’architetto fiammingo Jan Van Santen, ovvero Giovanni Vasanzio (che già stava lavorando per lui al complesso tuscolano di Villa Mondragone). Questi ingrandì ed unì le due distinte strutture originarie del Palazzo in un unico edificio mediante la costruzione di una monumentale galleria a tre piani. Progettò anche la doppia scala circolare ed il grande camino decorato con una testa di Medusa attribuita al Bernini. All’interno del Palazzo sono ancora conservati alcuni affreschi di Paul Bril, pittore fiammingo molto apprezzato a Roma per i suoi paesaggi, e porte di legno eseguite dall'architetto romano G. B. Soria. Di fronte al palazzo, Vasanzio creò la piazza principale del paese, con una spettacolare terrazza panoramica. Il Palazzo appartiene ancora ai Borghese e può essere visitato previa autorizzazione.

Bibliografia e Sitografia

http://www.romaepiu.it/content/palazzo-borghese

Articoli di approfondimento

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XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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