Arquà Polesine (villa Pasqualini Canato)

CENNI STORICI

Il Casino di caccia estense, ad Arquà Polesine (Ro), ora villa Pasqualini-Canato, è un esempio di architettura rurale, situato vicino ad un antico percorso romano. Il marchese Alberto d’Este nel 1393 lo lasciò in eredità al figlio Nicolò III che oberato dai debiti, nel 1412, lo cedette al nobile Andrea Durazzo con obbligo di vassallaggio. Sigismondo a metà ’500 fece dei lavori di ampliamento aggiungfendo due ali al piano rialzato, alcuni locali, cantina e soffitte. Nel 1720 dopo alcuni restauri acquistò una fisionomia di palazzo del ’700 e nel 1752 fu consesso in affitto al vescovo Pellegrino Ferro. La dimora venne definitivamente venduta il 22 dicembre 1756 alla famiglia nobile veneziana Cavalli e nel 1760 ai Cecchetti, piccoli proprietari terrieri che nei primi secoli dell’’800 attuarono modifiche interne ed esterne. Nel 1850 il giardino venne trasformato in parco con ponticelli, grotte, giochi d’acqua, svariate piante e sentieri disseminati di reperti antichi; venne inoltre costruita la torretta neogotica. Antonio Cecchetti realizzerà un frutteto industriale ed esperimenti agrari. Nella seconda guerra mondiale la casa divenne rifugio per gli sfollati e successivamente suddivisa venne affittata. Ridotta a rudere nel 1968, grazie ad un intervento di attento restauro, dell’architetto Canato, riacquistò l’antico splendore. L’architettura è di origine ferrarese: rivestimento in cotto, dentelli nel sottotetto, alto zoccolo inclinato, due camini. L’interno è suddiviso in un salone centrale con travi in legno, dal quale si accede alle altre stanze. Sulla facciata posteriore sono collocati stemmi gentilizi. Intorno il parco romantico di fine ’800 con torretta neogotica ed altre curiosità. Il muro di cinta è del ’700. La leggenda racconta che l’edificio fosse collegato con un passaggio segreto al castello.

Bibliografia e Sitografia

http://www.rovigobox.it/index.php?action=notizie&idcat=192&modvis=6&chsez=1

Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XVI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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