CENNI STORICI
Innumerevoli sul territorio di Arcello sono le tracce degli insediamenti di epoca romana. Verso la fine dell’Ottocento fu rinvenuta in paese una stele funeraria intitolata a Caio Birrivs Mascvlvs, che è conservata al Museo civico di Piacenza. È probabile tuttavia che l’abitato romano fosse localizzato tra Lorenzasco (antica Laurenciassi) e S. Michele, luoghi posti su una terrazza naturale alle pendici del colle verso il torrente Tidone, là dove nel corso degli anni sono stati rinvenuti resti di embrici e di vasellame. Tra le diverse letture della Tavola Traiana di Veleja, taluni studiosi accostano Arcello al Pagus Vercellensis, ma l’interpretazione è ancora controversa. La prima fonte documentale certa su Arcello consiste in una pergamena dell’Archivio della Cattedrale di Piacenza risalente all’anno 844, dove si scrive della permuta di alcuni terreni in Arcello, avvenuta per scambio fra tali Seofredo, Dagiberto e Teusperto (cfr. Paola Galetti, Le carte della cattedrale di Piacenza). Poche tuttavia sono le notizie del castello, distrutto fra l’altro nel 1164 dall’esercito di Federico Barbarossa in un passaggio funesto e devastante per tutta la Val Tidone. Storicamente però Arcello è noto soprattutto per aver dato le origini agli Arcelli, famiglia preminente del consorzio gentilizio dei Da Fontana, dominante in Val Tidone dall’XI al XV secolo. Del castello permangono pochi resti, la parte inferiore del campanile e le cantine dell’attuale canonica. Interessanti senz’altro due edifici, parte fondamentale di un complesso ecclesiastico appartenuto ai Carmelitani, l’ordine dei quali lo dismise nel 1652.
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Discreto
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