ARCE (Torre Sant’Eleuterio o torre di Campolato o Torre Saracena)

CENNI STORICI

«La torre, situata lungo il fiume Liri, in località Campostefano è detta anche torre di Campolato o del pedaggio o, impropriamente, torre saracena. Restano della costruzione la torre a pianta quadrangolare e ruderi dell’edificio annesso.  La torre è ben conservata, come sono conservate le sue pietre squadrate, le mensole alla sommità che sostenevano il tavolato per il passaggio di vedetta, il cunicolo verticale segnato da pietre sagomate e la caratteristica cornice rettangolare adornata da tre scudi sovrapposti, di cui il primo in alto è lo stemma della casa d’Angiò che regnò nello Stato Napoletano tra il XIII e il XV secolo. La torre costituiva un presidio militare posto a controllo del traffico sul fiume Liri. Un ponte metteva in comunicazione il territorio di sinistra con quello di destra del fiume, al confine tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio. Al tempo dei romani, nel territorio circostante, esisteva un villaggio chiamato Laterium, nel Medioevo detto Campolaterio e quindi Campolato o ponte di Campolato. Della torre troviamo menzioni per la prima volta in una bolla del 1431, con cui Papa Eugenio IV chiede all’Abate di Montecassino di accogliere alcuni ribelli pentiti che avevano occupato molti paesi del Regno e dello Stato Pontificio, tra cui Arce e il suo “Forte” di torre Campolato. Un’altra menzione è dell’anno 1463, quando il Papa fece occupare Arce, Fontana, Santopadre e la “torre di Campolato”,che concesse ad Aldo De’ Conti in vicariato perpetuo. Del complesso della torre facevano parte anche il ponte e un’hostaria, nell’elenco dei beni del Ducato di Arce affittato nel 1584 dai Boncompagni ai fratelli Nardelli di Santopadre. Nel 1800 proprietario della torre era il comune di Arce, che, nel 1854, concesse in fitto l’intero complesso, ormai privo dell’antica importanza di natura doganale, di pedaggio e militare. Qualche utilità recava la costruzione per i suoi vani da adibire ad alloggio e l’hostaria come modesta attività ristoratrice. Questo complesso sarà bonificato e restaurato per restituire ad Arce un capitolo della sua storia, troppo importante per poterlo abbandonare al suo degrado, troppo importante perché i rovi e le edere che lo assediano ne oscurano la memoria».

Bibliografia e Sitografia

http://www.menteantica.it/torre_medievale.htm (a cura di E. Patriarca)

 

Articoli di approfondimento

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XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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