CENNI STORICI
«Il Centro Storico di Apice presenta la specificità dell'insediamento "a conchiglia" con direttrici chiese-castello e con sistema di strade parallele dirette a piazze; esprime una singolare unità, articolata in mirabile varietà, che fa riferimento a fonti della cultura orientale, avente notevole valenza a base dell'organizzazione civile. Allo stato attuale, a seguito della ricostruzione in altro sito in conseguenza dei terremoti del 1962 e del 1980 per motivi tecnici, è disabitato e conserva un particolare fascino; Riveste importanza per la particolarità urbanistica e per l'alto significato della simbologia civile. La storia dell’antico abitato di Apice inizia nell’antichità e si interrompe bruscamente alle ore 19,30 circa del 21 agosto 1962. A fondarla, a soli 12 chilometri dall’odierna Benevento, fu probabilmente ai tempi della Roma caput mundi, quel Marco Apicio che dal Senato di Roma fu incaricato di ripartire tra i legionari reduci dalle campagne di guerra alcune terre del Sannio. La fine di Apice fu segnata quella sera dell’agosto 1962, alle ore 19,30 quando due scosse di terremoto del VI e VII grado della Scala Mercalli fecero tremare il Sannio e l’Irpinia, uccidendo 17 persone. Apice fu uno dei centri più colpiti, ma non venne distrutto. A far sgomberare i 6500 abitanti, infatti, fu la sentenza dei tecnici del Ministero dei Lavori Pubblici che, temendo ulteriori crolli, ne ordinarono l’evacuazione. Gli abitanti, non senza polemiche e durissimi scontri verbali, si trasferirono così nel nuovo abitato che sorse sulla collina di fronte. Non tutti, in verità: pochissimi temerari resistettero nella città vuota e, tra questi il sindaco Luigi Bocchino, rimasto in carica ininterrottamente fino alla scorsa primavera, che non volle abbandonare il suo paese. Da allora nulla è cambiato ad Apice. Nessun restauro, tranne un intervento sul castello dell’VIII secolo, terminato pochi mesi fa. Le case di Apice erano generalmente ad uno, massimo due piani. Le scale interne in pietra, i bagni spesso ricavati all’interno di una stanza, magari protetti agli sguardi da un tramezzo di cartone. Ai piani terra la cucina in muratura col focolare e un angolo per gli animali. La tipica architettura rurale del tempo, oggi quasi scomparsa dal territorio italiano grazie al contributo di tanti spericolati geometri a cui veniva chiesto di cancellare le tracce di un passato di povertà e ristrettezze. ... L’ironia della sorte è che un terremoto ha salvato Apice Vecchia. ... Fortunatamente l’antico paese, arroccato al suo castello, è rimasto inviolato, attaccato al suo tempo fermo. ...».
Bibliografia e Sitografia
http://www.comune.apice.bn.it/portale/citta-di-apice/apice-vecchia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Discreto
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SITO UFFICIALE
IMMAGINI