CENNI STORICI
Portaccia. Distrutta completamente con i bombardamenti del 1943, attraverso questa Portaccia si scendeva per la scomparsa ed omonima Via della Portaccia, fino a raggiungere inizialmente il lazzaretto di Santa Lucia e poi, costruito quello dal Vanvitelli, quello di San Rocco. Una volta costruita Porta Pia, la strada raggiungeva anche questa, passando sopra il 'Fontanone' ... Negli status animarum la via non veniva infine registrata come 'via della Portaccia' ma, probabilmente, è quella che viene chiamata 'Sbigiarella o Sbisarella' e che negli 'Stati d'anime' troviamo scritta proprio subito dopo la Contrada di San Giovanni Battista, che corrisponde proprio alla zona alta dell'Astagno. Anche questa targa è purtroppo di difficile lettura. La Porta medievale di San Giovanni al Calamo, demolita nel 1768 probabilmente per permettere la costruzione di Palazzo Simonetti (eretto proprio in quegli anni) venne chiamata così perché permetteva di raggiungere sia la fontana del Calamo (delle 13 cannelle), sia l'abbazia di San Giovanni Battista di Valpenocchiara che si trovava nelle vicinanze di piazza Cavour. ... Ultima curiosità: la Porta era anche detta della Serpe non tanto per il pericolo di incontrare dei serpenti quanto invece per l'espressione "salire in serpa" ovvero sul carro trainato dai cavalli. Ciò probabilmente valeva per l'andamento sinuoso della strada così come per il 'Vicolo della Serpe', la stradina che da San Francesco alle Scale scende fino al Lungomare Vanvitelli e che a farla salendo, più che a piedi si sarebbe preferito farla in serpa. Porta del Calamo. Costruita nel 1329 e restaurata da Filippo Marchionni nel 1769 che ne progettò il portale a bugnato, la Porta del Calamo venne poi demolita nel 1864 per consentire l'espansione della città verso la Valle della Penocchiara (oggi Piazza Cavour). La decisione venne presa nel 1862 dal Consiglio Comunale. Di lei ci rimangono solo i dipinti del pittore anconetano di metà Ottocento, Barnaba Mariotti, grazie ai quali possiamo però capire come si presentasse quella parte della città. Oli su cartone oggi conservati nel 'Museo della Città'. Uscendo dalla Porta del Calamo per andare verso la Piana degli Orti (oggi la zona del Viale della Vittoria), ci si trovava invece di fronte ad uno slargo sterrato (oggi piazza Roma) dove si praticava "il gioco della palla". La cinta muraria, da Porta del Calamo saliva poi fino al baluardo dei Cappuccini passando alle spalle dell'abside della Chiesa di San Domenico e quindi per porta San Pietro (Arco di Garola). Guardando invece da via Carducci verso il Rettorato, la strada saliva fino ad arrivare a Capodimonte, all'altezza della chiesa di San Francesco ad Alto. ... La Porta si chiama anche di San Giovanni probabilmente poiché restaurata dopo l'abbattimento della precedente Porta San Giovanni.
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
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XIV sec.
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Rudere
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